
In un anno 27 casi segnalati alla Polizia postale
Milano - In gergo si chiamano "truffe romantiche", anche se di poetico hanno poco o nulla. O meglio, l’inizio della relazione virtuale illude la vittima di turno di aver trovato l’amore della sua vita. Poi arrivano puntuali le richieste di denaro: c’è chi getta la maschera dello spasimante e si trasforma in estorsore, chiedendo soldi per non rivelare foto o informazioni compromettenti; e chi invece continua la recita e inizia a pretendere quattrini per tamponare fantomatici guai finanziari. Fino a qualche tempo fa, questo tipo di raggiro prendeva di mira quasi solo uomini, accalappiati sui social da persone pronte a ricattarli o a rubar loro il più possibile. I dati 2021 sulle denunce (27 in totale) al Compartimento Polizia postale e delle comunicazioni di Milano mostrano una parziale inversione di tendenza: sono sempre di più le donne nel mirino, con una percentuale tra il 10 e il 15%. Donne sole, non più giovanissime, contattate da personaggi con incarichi altisonanti (tipo ufficiali della Marina in missione all’estero) che a un certo punto della storia cominciano a implorare un aiuto economico.
Restando nell’ambito dei reati contro la persona, la gran parte del lavoro della Postale ha riguardato nel 2021 l’odioso fenomeno della pedopornografia on line: gli agenti di stanza in Lombardia, che negli anni hanno acquisito un formidabile know how investigativo, hanno arrestato 34 persone, con 260 denunce, 303 perquisizioni e 84.038 gigabyte di materiale sequestrato. Numeri che rappresentano più di un quarto dell’attività nazionale su questo fronte.