
Una ricorrenza pasquale
Milano, 14 aprile 2017 - Grande festa e grandi simbologie devozionali per questo «ponte pasquale» che notoriamente è un test delle vacanze che verranno. Nella gerarchia delle rappresentazioni imperdibili capeggiano sempre i Pasquali di Bormio, senza ovviamente dimenticare le rappresentazioni del Venerdì Santo a Grosio (Sondrio) e a Vertova (Bergamo) e la tradizionale Processione dei Sacri Vasi di Mantova. Ma la vera sorpresa arriva da alcune località alpine dove si tramandano curiose cerimonie agro-pastorali, che vanno in scena durante i giorni della Passione. Portati alla ribalta dopo un approfondito lavoro di ricerca dal’’etnomusicologo Giovanni Mocchi (autore di libri tematici come il recente «Al suono del corno»), questi rituali sonori continuano a resistere al tempo che passa, specie nella Bergamasca e in Valcamonica.
Pasquali. Le elaborate «portantine» a tema religioso portate a spalla per le strade di Bormio chiuderanno ancora una volta la Settimana Santa nella capitale dell’Alta Valtellina. La famosa rappresentazione allegorico-religiosa si materializzerà ancora una volta tra via Roma, piazza Cavour e il Kuerch, quando i 5 quartieri cittadini (i cosiddetti «reparti») si sfideranno in abilità e maestria, con gli uomini e le donne che sfoggeranno raffinati costumi tradizionali e con gli agnellini decorati e coccolati che calamiteranno la simpatia collettiva durante la benedizione sul sagrato, prima dell’ostentazione (fino alla Pasquetta) dei «Pasquali» realizzati artigianalmente dai giovani bormini durante l’inverno. Appuntamento domenica alle 9. Alle 10, inizio della sfilata. Alle 11,30, benedizione degli agnelli e dei Pasquali e alle 17 la premiazione delle migliori portantine. www.bormio.eu
Saviore (Brescia). Un rito sorprendente e che anche stasera verrà riproposto in questa località della media Valcamonica, subito dopo la celebrazione del Venerdì Santo nella Parrocchiale. Un gruppo di abitanti raggiungerà il Dosso Merlino, parte basa del paese, mentre un secondo gruppo salirà alle Dase, parte alta, dando vita al cosiddetto «Marida le püte», serie di acclamazioni goliardiche tra le due postazioni per sollecitare il matrimonio delle ragazze nubili, a cui si aggiunge la segnalazione di nomi di giovani del posto destinati ad incontrarsi. Un rito carnevalesco e teatrale che convive curiosamente con il Venerdì Santo religioso senza per la verità dissacrarlo e che gli associati della «Compagnia del Soffio Vitale» celebrano accompagnando le loro dichiarazioni con falò e il suono di grossi corni.