Roma, 18 giugno 2025 – La terza traccia della tipologia B della prima prova dell’esame di Maturità 2025 - testo argomentativo - è incentrata sul brano dal titolo "Un quarto d'era (geologica) di celebrità" del filosofo e saggista Telmo Pievani, pubblicato sulla rivista trimestrale "Sotto il Vulcano" che riflette sull'impatto ambientale della nostra civiltà. La traccia svolta dalla giornalista Viviana Ponchia.
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A differenza degli altri animali, che al momento del congedo lasciano alla terra una modesta carcassa, l’uomo fa di tutto per consegnare un’eredità memorabile e catastrofica del proprio transito. E’ stato tranquillo nei primi tempi della versione definitiva di Sapiens Sapiens, circa 300 mila anni fa, solo perché era impegnato a inseguire le sue prede sulle rotte migratorie. Poi si è fermato, ha messo su casa, si è creduto padrone dell’ambiente e sono cominciati i guai. Dissoda un campo oggi, devia un fiume domani, costruisci, disbosca. Così per dieci, dodicimila anni.

Un crescendo inarrestabile che ha trasformato il pianeta in un banchetto agli sgoccioli, con le bottiglie rovesciate, i piatti sporchi e gli invitati mezzi ubriachi. Solo chi è in malafede continua a sostenere che non siamo colpevoli di niente, così va il mondo. Inquinamento chimico, oceani plastificati, scarti industriali. Avanzi, avanzi, avanzi. E caldo asfissiante, ghiacciai ridotti a ghiaccioli, tornado ai piedi delle Alpi. Una sola specie è stata capace di lasciare tracce dagli abissi alla troposfera, al punto che il geologo premio Nobel Paul Crutzen nel 2000 decretò l’alba di una nuova era, l’Antropocene, per indicare la violenza della zampata umana sulla natura. Siamo partiti con un certo contegno, ci siamo scatenati negli ultimi 150 anni. E se oggi non siamo in Amazzonia ma fuori ci sono 40 gradi umidi peggio per noi.