
Una scena del film 'L’Esorcista'
Torino - La figlia è lesbica e, credendo che potesse diventare eterosessuale con un rito, i genitori la portano dall’esorcista. C’è anche questo particolare nell’inchiesta per maltrattamenti, poi archiviata, nei confronti di una madre e di un padre di Torino. A denunciare come la sua vita si fosse trasformata in un incubo era stata la stessa ragazza, all’epoca sedicenne, in una lettera a un insegnante.
L’adolescente era stata allontanata dal nucleo familiare e affidata a una comunità. Erano bastati pochi mesi tuttavia per ricomporre la situazione. I servizi sociali sono intervenuti sia con un percorso di supporto psicologico a lei dedicato, sia con un accompagnamento dei genitori. L’obiettivo è stato raggiunto e la procura ha poi chiesto l’archiviazione dalle accuse contestate ai genitori, ritenendo importante preservare l’equilibrio familiare ritrovato.
«Molti casi di cui ci occupiamo raccontano quanto ancora sia complesso per i genitori affrontare le scelte sessuali dei figli. Il rifiuto dell’omosessualità è un fenomeno trasversale: i casi riguardano italiani e stranieri, con livelli culturali e sociali di ogni tipo», spiega la procuratrice dei minori di Torino Emma Avezzù, secondo cui sono in aumenti i casi di discriminazione in famiglia per via dell’omosessualità.