GABRIELE
Cronaca

Spola Milano-Roma in treno Un tempo era scelta comoda

Gabriele

Moroni

Approfitto della storica rubrica Vita da pendolare per portare a conoscenza dei lettori che ritardo e inefficienza dei mezzi di trasporto attraversano tutto il nostro territorio, arrecando grave disagio a chi lavora ma anche ai turisti stranieri che, sfidando le complesse norme anti-Covid, arrivano in Italia. Per chi deve fare la spola tra Milano e Roma il treno era diventato una comoda ed economica abitudine; alla fine il tempo per coprire il tragitto è praticamente lo stesso dell’aereo, se rispetta gli orari, e arriva direttamente nel centro di Roma. Ma dalla ripresa dopo-Covid è diventato un mezzo inaffidabile. Settimanalmente sono costretto per lavoro alla trasferta romana e, da settembre 2021, il Frecciarossa registra quasi sempre almeno un’ora di ritardo. Mercoledì scorso si è raggiunto il clamoroso. Dopo essere arrivati a Bologna con 40 minuti di ritardo e dopo 20 minuti di attesa in stazione, è piombato un messaggio inimmaginabile nell’epoca del 5.0: siamo spiacenti ma a causa di un guasto i passeggeri sono pregati di trasbordare sul treno a fianco e prendere posto dove capita. Bruciate così le prenotazioni dei posti assegnati e sistemati alla bella e meglio nei vagoni, il nuovo treno ha ripreso la marcia verso Roma, ma ha accumulato altro ritardo, portandoci a Roma Termini 80 minuti dopo l’orario previsto. Il fatto si commenta da solo, ma una domanda è d’obbligo: ma perché come nel resto del mondo non privatizziamo le ferrovie e ci affidiamo a chi sa organizzare i trasporti? Grazie dell’attenzione e speriamo in viaggi più confortevoli.

Fabio Minoli, Milano

Il pendolarismo su lunghe tratte è una realtà. Testimonianze come questa lasciano sbigottiti. Solo un episodio?

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