Sos siccità, Costa: "Ci sono le condizioni per lo stato d'emergenza"

Coldiretti scrive a Draghi e chiede l'intervento del sistema della Protezione civile per coordinare tutti i soggetti coinvolti

"Credo ci siano le condizioni per arrivare a dichiarare lo stato di emergenza". Così il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, rispondendo a una domanda sulla grave situazione di siccità che sta colpendo il territorio italiano. Costa, a Sky Yg 24, sottolinea che "la preoccupazione delle Regioni è giustificata e il Governo condividerà un percorso con le Regioni stesse". "Dobbiamo sostenere il comparto agricolo, che non è solo produttivo ma vitale per il nostro Paese» grazie al presidio e alla manutenzione del nostro territorio". 

Intanto Coldiretti scrive al presidente del Consiglio Mario Draghi: "A fronte di una crisi idrica la cui severità si appresta a superare quanto mai registrato dagli inizi del secolo scorso, chiediamo che venga dichiarato al più presto lo stato di emergenza nei territori interessati, tenuto conto del grave pregiudizio degli interessi nazionali". Così il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nella lettera inviata. Si chiede "l'intervento del sistema della Protezione civile per coordinare tutti i soggetti coinvolti, Regioni interessate, Autorità di bacino e Consorzi di bonifica, e cooperare per una gestione unitaria del bilancio idrico". 

Con l'Italia che perde ogni anno l'89% dell'acqua piovana serve subito una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l'acqua e distribuirla quando serve ai cittadini, all'industria e all'agricoltura, con una ricaduta importante sull'ambiente e sull'occupazione. E' quanto chiede la Coldiretti in riferimento al progetto immediatamente cantierabile proposto insieme ad Anbi per fare fronte all'emergenza, con le regioni che valutano la possibilità di ordinanze per razionare l'acqua al Nord, come il divieto di riempimento delle piscine e l'uso dell'acqua per i soli fabbisogni primari, il Po si trova in una situazione da 'semaforo rosso' e le temperature puntano a superare i 40 gradi per l'arrivo dell'anticiclone Caronte.

"Le alte temperature rendono più difficile la situazione nei campi - sottolinea la Coldiretti - dove manca l'acqua necessaria ad irrigare le coltivazioni che si trovano in una situazione di stress idrico che mette a rischio le produzioni in buona parte del Paese, in un 2022 segnato fino ad ora da precipitazioni praticamente dimezzate. Una situazione che ha cambiato anche le scelte di coltivazione sul territorio con - continua l'associazione - un calo stimato di diecimila ettari delle semine di riso che ha più bisogno di acqua a favore della soia". 

"A preoccupare - continua l'associazione - è la riduzione delle rese di produzione delle coltivazioni in campo come girasole, mais, grano e degli altri cereali ma anche quella dei foraggi per l'alimentazione degli animali e di ortaggi e frutta che hanno bisogno di acqua per crescere. Una situazione pesante in un momento difficile a causa della guerra in Ucraina e dei forti rincari nel carrello della spesa. Ad essere colpito dalla siccità è l'intero territorio nazionale ma particolarmente grave è la situazione nella Pianura Padana dove per la mancanza di acqua è minacciata oltre il 30% della produzione agricola nazionale e la metà dell'allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo. La tendenza all'innalzamento della colonnina di mercurio è ormai strutturale in Italia dove - conclude la Coldiretti - la classifica degli anni più caldi negli ultimi due secoli si concentra nell'ultimo periodo e comprende nell'ordine il 2018, il 2020, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2003".