Sequestrato arsenale da guerra a estremisti di destra, indagini anche a Varese e Pavia

Operazione della Digos di Torino. Tra i fermati anche un ex funzionario delle dogane di Malpensa

Anche un missile nell'arsenale sequestrato (Combo Ansa)

Anche un missile nell'arsenale sequestrato (Combo Ansa)

Milano, 15 luglio 2019 -  Maxi sequestro di armi da guerra nel Nord Italia. Il blitz dell'Antiterrorismo è scattato nei confronti di una serie di soggetti orbitanti nei gruppi dell'estrema destra oltranzista e nasce da un'indagine della Digos di Torino relativa ad alcuni combattenti italiani che hanno partecipato alla guerra nel Donbass, in Ucraina. Dell'arsenale fa parte anche un missile aria-aria perfettamente funzionate che, secondo le indagini, sarebbe in uso alle forze armate del Qatar. All'operazione, coordinata dalla procura di Torino, hanno collaborato anche le Digos di Milano, Varese, Pavia, Novara e Forlì.

Tra i tre arrestati risulta anche Fabio Del Bergiolo, ex ispettore delle dogane specializzato nell’antifrode, già nei guai nel 2003 per una truffa sui rimborsi a Malpensa. È un militante di Forza Nuova ed era stato candidato al Senato nella circoscrizione di Gallarate nel lontano 2001. All'uomo era stata interdetta la detenzione delle armi, ma nella sua casa, a Gallarate, è stato trovato un vero e poprio arsenale. Sono stati sequestrati nove fucili da guerra, una pistola mitragliatrice, tre fucili da caccia, sette pistole, sei parti di armi da guerra (otturatori, caricatori, canne, gusti), venti baionette, 306 parti di armi da sparo (caricatori, canne, otturatori, silenziatori, ottiche), 831 munizioni. Nell'abitazione l'uomo aveva anche numerosi stemmi e cartelli con simbologia naziste

Nella stessa operazione sono state sottoposte a fermo di indiziato di delitto altre due persone, ritenute responsabili di detenzione e messa in commercio di un missile aria aria Matra degli anni '80, in utilizzo alle forze armate del Qatar. I due sono stati bloccati in un hotel vicino all'aeroporto di Forlì. Il missile, riarmabile e del valore di circa 470mila euro, è stato scoperto in un deposito all'aeroporto di Rivanazzano Terme, nel Pavese, con la collaborazione di Del Bergiolo.

L`indagine, iniziata nel 2018 e ancora in corso, è stata coordinata dalla procura di Torino in collaborazione con la Digos della questura del capoluogo piemontese e con la polizia di prevenzione (Ucigos). Le perquisizioni a Milano, Varese, Pavia, Novara e Forlì sono ancora in corso, così come l`indagine volta a ricostruire l'intera filiera. Secondo il questore di Torino Giuseppe De Matteis, "si tratta di un sequestro ingente di armi da guerra con pochi precedenti. Sull'utilizzo abbiamo delle idee ma non abbiamo ancora riscontri che ci autorizzino a fare delle ipotesi precise". Forse il gruppo voleva piazzare armi allestero, visto che avevano contatti al di fuori dell`Italia. "Non ci sono elementi che fanno pensare a progettualità eversive", ha precisato Eugenio Spina, dirigente della Polizia di Prevenzione (Ucigos). Nel corso delle intercettazioni Del Bergiolo parlava con terzi in termini molto pesanti dei migranti, definendoli "scimmie, negri e invasori dell`Europa".