Sciopero venerdì 26 maggio, trasporti a rischio: orari e fasce di garanzia

La protesta è stata indetta dal sindacato autonomo Usb: disagi in vista per treni, mezzi di superficie e metropolitane

Disagi in vista per il trasporto pubblico venerdì 26 maggio

Disagi in vista per il trasporto pubblico venerdì 26 maggio

Milano – Si annuncia un venerdì di disagi sul fronte del trasporto pubblicoVenerdì 26 maggio infatti l’organizzazione sindacale USB ha proclamato uno sciopero generale di 24 ore a livello nazionale di tutti i settori pubblici e privati. La protesta potrebbe quindi creare disagi sulla circolazione in tutta la regione.

Le linee Atm

Atm ha già annunciato che il servizio delle linee di superficie di tram e bus e quello delle metropolitane sarà garantito da inizio servizio fino alle 8.45 e nel pomeriggio dalle 15 alle 18.

Ferrovie dello Stato

L’astensione dal lavoro in tutta Italia del personale del Gruppo Fs sarà dalle 9 alle 17. In questo orario quindi potrebbero registrarsi ritardi e cancellazioni. 

Autoguidovie e funicolare

Per quanto riguarda Autoguidovie, le corse delle linee 201, 220, 222, 230, 328, 423, 431, 433 saranno garantite dalle 5,30 alle 8,29 e dalle 15 alle 17,59.

Il servizio della funicolare Como-Brunate sarà garantito invece fino alle 8,30 e tra le 16,30 e le 19,30.

Le ragioni della protesta

Lo sciopero – spiega USB – è stato proclamato per “aumenti salariali di 300 euro e per una nuova indicizzazione; contro il codice appalti, il decreto Cutro e il progetto di autonomia differenziata; per l’abolizione dell’IVA e per il tetto ai prezzi sui beni prima necessità; per la detassazione di pensioni e le minime a 1.000 euro; per un milione di assunzioni nella pubblica amministrazione; in difesa del Reddito di Cittadinanza; per il salario minimo a 10 euro, la riduzione dell’orario di lavoro a 32 ore a parità salario, il diritto ai servizi pubblici gratuiti, il diritto alla casa e per il blocco di sfratti e sgomberi; per tutela e salute nei luoghi lavoro e l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro; contro l’assoggettamento delle istituzioni scolastiche agli interessi delle aziende private; in difesa del diritto di sciopero; contro il coinvolgimento nella guerra in Ucraina”.