Lo stadio di San Siro è in ottima salute

Lo attesta il certificato di idoneità statica 2020-2030. I residenti: "Motivo in più per non abbatterlo"

Gli spalti vuoti di San Siro domenica sera

Gli spalti vuoti di San Siro domenica sera

Milano, 18 gennaio 2021 - Lo stadio di San Siro gode di ottima salute. Sì, certo, il “Meazza’’ quest’anno festeggerà i 95 anni di vita, ma il certificato di idoneità statica 2020-2030 del Comune attesta che Milan e Inter potranno giocare senza problemi nella Scala del calcio per i prossimi dieci anni. Naturalmente si tratta di un obbligatorio passaggio burocratico che l’amministrazione comunale deve adempiere ogni dieci anni di vita dello stadio, ma non è affatto scontato che tra dieci anni San Siro sarà ancora lì dov’è adesso.

Il motivo è semplice: lo scorso novembre Milan e Inter hanno ripresentato al Comune un progetto – riveduto e corretto alla luce delle osservazioni del Consiglio comunale e dell’accordo con la Giunta Sala sulle volumetrie – che punta a realizzare un nuovo stadio nell’attuale parcheggio di San Siro e a rifunzionalizzare il Meazza, cioè lasciare in piedi solo la tribuna arancione e una delle curve e realizzare tutto intorno un distretto sportivo circondato da un centro commerciale, un hotel e un paio di edifici per uffici e terziario. Un obiettivo contestato da una parte dei residenti del quartiere San Siro. Cittadini che in una nota raccontano del collaudo positivo sull’idoneità statica del Meazza e ripartono all’attacco sulla conservazione dell’attuale impianto. «Dopo aver visionato il certificato di collaudo decennale dello stadio Meazza, redatto a novembre 2020 e valido per il decennio 2020-2030 – commenta Riccardo Aceti, l’ingegnere che ha preparato un progetto per il restyling, non per la parziale demolizione, di San Siro – è doveroso sottolineare che non solo lo stadio è ritenuto idoneo ma, addirittura, confrontando il certificato di collaudo decennale attuale e quello precedente fatto nel 2010, si desume che oggi lo stadio è in condizioni persino migliori rispetto  a quelle di partenza del 2010, anche grazie a interventi manutentivi e di adeguamento che sono stati eseguiti nel decennio 2011-2020». La conclusione di Aceti è netta ed entra in rotta di collisione con l’obiettivo dei due club: «Non c’è la necessità di rinunciare all’impianto. Meglio riqualificarlo dove strettamente necessario in chiave moderna e realizzare una galleria panoramica polifunzionale nel terzo anello, come previsto nel nostro progetto».