Reddito cittadinanza, cosa cambia nel 2021

Tutto quello che c'è da sapere alla luce delle novità introdotte da Draghi

Richiesta del reddito di cittadinanza (Ansa)

Richiesta del reddito di cittadinanza (Ansa)

Roma - Il governo Draghi accelera sulla riforma delle politiche attive del lavoro. L'obiettivo è semplificare il più possibile le regole e ridisegnare l'architettura degli ammortizzatori sociali oltre a riformare concretamente le pensioni per far ripartire il mercato dell'occupazione. Nell'agenda del ministro del Lavoro Andrea Orlando c'è anche una rimodulazione del reddito di cittadinanza attualmente, complice la pandemia Covid, percepito da circa 1,3 milioni di nuclei familiari, per un totale di circa 3 milioni di italiani. Di queste ultime, oltre un terzo è 'occupabile', ovvero è in condizioni di lavorare.Sembra innanzitutto esclusa la possibilità di una sua cancellazione, a favore invece di una ricalibrazione del sussidio per renderlo sostenibile per le casse dello stato già fiaccate dalla pandemia. 

Cosa cambia da febbraio 2021

L'obiettivo è trasformare il reddito di cittadinanza da misura puramente assistenzialistica a misura capace di promuovere formazione e occupazione. Il neo Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, sta lavorando a un meccanismo di rinnovo a correzione di questa deriva strutturale. La ricalibratura del sussidio a partire da due interventi: il primo comporterà una restrizione dell’ambito del suo rinnovo dopo i 18 mesi per tutti i percettori riconosciuti "occupabili", senza possibilità di rinnovo, il tempo necessario quindi per trovare un’occupazione. Il secondo intervento riguarderà molto probabilmente l’introduzione di un sistema premiante a favore dei percettori che hanno trovato occupazione. Una delle più insistenti critiche  è che RdC deriva dalla normativa sottostante, che in alcuni casi può disincentivare il percettore a cercare occupazione, e condurlo a richiedere il rinnovo del sussidio alla scadenza dei 18 mesi.  

Cosa non cambia

La cifra riconosciuta lo scorso anno verrà rivista in base al nuovo Isee 2021. Il contributo economico varia in base al numero di componenti il nucleo familiare: da un minimo di 2.250 euro annui (187,50 euro mensili) in caso di persona sola fino ad un massimo di 6.575,56 euro annui (547,96 euro mensili) in presenza di sei o più familiari. La legge prevede che il reddito di cittadinanza sia concesso per un periodo massimo di 18 mesi, trascorsi i quali può essere rinnovato, previa sospensione di un mese. In quel caso, se permangono le condizioni di bisogno, dal mese successivo è possibile presentare una nuova domanda. Verificato il rispetto dei requisiti di legge, dal mese successivo alla presentazione della domanda il beneficio sarà accreditato per ulteriori 18 mesi.  Se attualmente, nei primi 12 mesi è considerata congrua la prima offerta entro i 100 chilometri dalla residenza, e oltre un anno è congrua l’offerta oltre i 250 chilometri, con il nuovo RdC i limiti potrebbero decadere. Negli unici 18 mesi di RdC, le offerte potrebbero essere considerate congrue entro i 250 chilometri, già a partire dalla prima. 

Il ricalcolo

 Se i valori Isee dovessero cambiare, quindi, l'Inps ricalcolerà l’importo, versando una cifra minore o maggiore a seconda dei casi. Si potrebbe anche verificare una sopsensione del sussidio nel caso si superasse. Questo vale anche per il 2021, cui eventuali modifiche si ripercuoteranno sugli assegni a partire dal pagamento di febbraio: la cifra erogata questo mese quindi corrisponderà a quella che verrà riconosciuta poi nei mesi a seguire, per tutto il 2021, qualora dovessero rimanere le stesse condizioni.Nella nuova idea del Ministro, il reddito che andrà a concorrere al ricalcolo si quantificherà al 50% del nuovo reddito, almeno nei primi sei mesi, incentivando maggiormente la ricerca di un lavoro.

I requisiti 

I requisiti Isee per l’accesso al beneficio si conservano intatti, secondo quanto disposto dal DL 4/2019 che ha introdotto il reddito di cittadinanza

  •  L’accesso al beneficio per il nucleo familiare è vincolato dunque al solito valore Isee non superiore a 9.360 uro.
  • Il patrimonio immobiliare diverso dalla prima casa, sia in Italia che all’estero, deve essere inferiore a 30mila euro. Per i single il valore del patrimonio mobiliare per il single non deve superare i 6mila euro. Un nucleo familiare con più componenti dovrà incrementare questo limite al massimo di mille euro per ogni figlio oltre il secondo, fino a un massimo di 10mila euro..
  • La presenza nel nucleo di componenti con disabilità, comporta l’aumento di ulteriori 5mila euro al raggiungimento della soglia di accesso, e 7.500 euro ulteriori per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza.
  •  Il reddito familiare non deve superare i 6mila uro annui, moltiplicati per il corrispondente parametro della scala di equivalenza relativa al numero dei componenti il nucleo. Valore che qualora il nucleo familiare risieda in una casa in affitto, viene incrementato a 9.360 euro annui.

Il ricalcolo

L’Isee Ordinario è riferito agli ultimi due anni, quindi la certificazione 2021 che abbiamo presentato entro il 31 gennaio (giorno di scadenza per continuare a percepire il RdC) fa riferimento alla nostra posizione reddituale del 2019. Se dal 2019 a oggi sono intervenuti eventi che hanno modificato sensibilmente la situazione reddituale, come ad esempio la perdita del lavoro, allora l’Isee ordinario 2021 non sarà più in grado di descrivere in maniera attendibile la nostra situazione. Se i valori Isee dovessero cambiare, quindi, l'Inps ricalcolerà l’importo, versando una cifra minore o maggiore a seconda dei casi. Si potrebbe anche verificare una sopsensione del sussidio nel caso si superasse. Questo vale anche per il 2021, cui eventuali modifiche si ripercuoteranno sugli assegni già a partire dal pagamento di febbraio: la cifra erogata questo mese quindi corrisponderà a quella che verrà riconosciuta poi nei mesi a seguire, per tutto il 2021, qualora dovessero rimanere le stesse condizioni.

Navigator

I risultati ottenuti dal reddito di cittadinanza in termini di occupazione sono abbastanza deludenti: alla fine del 2020 i percettori che avevano ottenuto un lavoro si aggiravano intorno alle 200mila unità. Una cifra irrisoria in relazione allo sforzo economico proficuo tra cui quello di assumere le migliaia di navigator chiamati proprio con il compito di aiutare a trovare un'occupazione a quanti l'avevo persa ma spesso messi nelle peggiori condizioni per svolgere il proprio lavoro, tra pc arrivati da Roma con mesi di ritardo e piattaforme dei Centri per l'impiego, Inps e altre banche dati. Fra non molto però saranno loro a trovarsi alla ricerca di una nuova occupazione perché il loro contratto scadrà dopo Pasqua, ma sembra comunque che il loro destino sia già da ora segnato.Dal Ministero del Lavoro fanno sapere che ci sono risorse finanziarie sufficienti a coprire la proroga del contratto soltanto fino al termine del 2021.   

Stiamo caricando il debito su generazioni future

La sociologa Chiara Saraceno, presidente della Rete italiana Cultura popolare e co-coordinarice dell'alleanza per l'infanzia, ghha già chiarito il suo pensiero."La questione "democrafica" e le "crescenti disuguaglianze" sono due tra le sfide piu' importanti che "abbiamo davanti. Sono collegate tra loro e hanno un impatto sulla sostenibilità del debito. Stiamo caricando il debito su generazioni future che saranno piccolissime proprio per le scelte che si stanno facendo adesso". Anche perchéil totem del Movimento Cinque Stelle, così come è stato pensato, difficilmente potrà essere sostenuto per molto tempo ancora dalle casse dello Stato, già sfiancate dalla pandemia.