I reati in Italia sono sempre meno, ma gli italiani hanno sempre più paura

I reati sono diminuiti del 25% in dieci anni, ma resta alto il timore di essere vittima di furti in abitazioni, aggressioni e reati online

Illustrazione di Arnaldo Liguori

Illustrazione di Arnaldo Liguori

L’Italia è sempre più sicura, ma gli italiani hanno sempre più paura. È questo, in estrema sintesi, il risultato dell’indagine condotta dall’istituto di ricerca Censis in collaborazione all’azienda di antifurto Verisure. Negli ultimi due anni, il numero di reati commessi a livello nazionale è diminuito di quasi il 9,2%. Eppure, oltre 17 milioni di italiani si sentono “poco o per nulla sicuri” fra le mura domestiche e 6 milioni di donne hanno paura quando rimangono sole in casa di notte.

Durante la pandemia, 6 italiani su 10 hanno sofferto di ansia e stati di terrore. Tra le paure più diffuse ci sono subire un furto in casa (lo afferma il 55% della popolazione), subire un’aggressione fisica (41%) e avere un’emergenza medica (30%) o essere vittima di un furto di dati online (25%). La paura di subire una violenza sessuale è diffusa nel 31% delle donne e nel 5% degli uomini.

In generale, è aumentata la percezione del rischio che riguarda i reati online di qualsiasi natura. Più di un quarto degli italiani teme di diventare vittima di furto di dati personali (25 tra le donne, 31% tra gli uomini) oppure di subire una truffa online (21%). In generale, il 57% degli italiani teme di mettere a rischio la propria sicurezza mentre svolge operazioni bancarie, operazioni di lavoro e acquisti on line.

I reati tradizionali, comunque, rimangono quelli a cui è legata maggiore apprensione. Tra tutti, i furti in abitazione. Nel 2021 ne sono stati commessi circa 124mila, con una media di 341 al giorno. Meno significativa la riduzione delle rapine in casa: nel 2021 ne sono state commesse 1.642, contro le 1.818 del 2019 (-10% la riduzione nel biennio).

I furti in abitazioni hanno una diffusione estremamente diversi a seconda delle diverse regioni. La graduatoria regionale costruita rapportando i reati alla popolazione residente – che permetta una reale comparazione – colloca al primo posto il Veneto, con 31,8 furti in abitazione ogni 10.000 abitanti. Seguono l’Emilia-Romagna con 30,5, la Toscana con 29,8, l’Umbria e la Lombardia. Le regioni dove avvengono meno furti, invece, sono la Valle d’Aosta, con 7 furti ogni 10.000 residenti, la Calabria (8,1) e la Sardegna (8,6).

In generale, “quello che emerge con chiarezza dai dati del rapporto – spiega Massimiliano Valeri, direttore del Censis – è che la sicurezza, come la salute, viene ormai percepita dai cittadini come un bene comune su cui non si accettano compromessi. Le persone cercano un’incolumità dai rischi che richiede soluzioni tecnologiche e organizzative nonché una collaborazione senza barriere fra pubblico e privato”.

Questo divario crescente tra la percezione di insicurezza e la reale insicurezza, alla fine, aumenta “il bisogno di protezione e le richieste di sicurezza da parte dei cittadini”, spiega Stefan Konrad, direttore di Verisure Italia. Per questo, “per 8 italiani su 10 è fondamentale che un sistema di allarme riesca ad attivarsi prima che il reato si compia”.