REDAZIONE CRONACA

Presa la banda delle rapine ai furgoni portavalori in Lombardia e Piemonte

Sarebbero responsabili di almeno cinque colpi

L'operazione è stata realizza dalla Polizia stradale

Torino, 3 luglio 2021 - La base logistica era in Emilia ma i furti e le rapine veniveno compiti soprattutto in Lombardia e Piemonte. La banda era specializzata nel seguire e derubare  furgoni portavalori impegnati nel prelievo di denaro da banche o attività' commerciali. La polizia stradale del Piemonte e Valle d'Aosta, in collaborazione con la polizia stradale di Novara e di Reggio Emilia, ha denunciato 6 persone responsabili, a vario titolo, di rapina, furto aggravato e ricettazione, 3 delle quali arrestate.

Cinque gli episodi individuati dagli inquirenti che sarebbero stati commessi commessi dal gruppo, composto da persone di etnia rom dimoranti nella provincia di Reggio Emilia.  Tra le attività criminali anche il furto di autocarri carichi di tabacco. La banda monitoravano i mezzi adibiti al trasporto di tabacchi lavorati che, dai centri di smistamento della principale società di distribuzione di prodotti tabacco nell'Europa meridionale, avrebbero dovuto raggiungere i vari punti vendita dislocati sul territorio ma che invece durante il tragitto venivano derubati.

Le indagini sono partite dopo un furto di circa 200 mila euro commesso lo scorso gennaio, denaro contante rubato dal vano di carico di un furgone portavalori adibito al prelievo gli incassi di alcuni caselli autostradali ubicati lungo l'autostrada A/4 "Torino-Milano". Un furto avvenuto nel piazzale di pertinenza degli uffici della società che gestisce quella tratta autostradale a opera di due persone con il volto coperto, a bordo di un'auto intestata a una donna di nazionalità romena residente nel bolognese. Una volta messo a segno il colpo, utilizzando telefoni presi in prestito da ignari cittadini, ai quali i componenti del gruppo chiedevano cortesemente di fare una telefonata con il loro smartphone, gli autori dei reati contattavano un soggetto di etnia sinti, a cui cedevano la refurtiva. In un episodio in particolare, la polizia giudiziaria ha fatto luce su un furto a portavalori che ha fruttato un guadagno di circa 400 mila euro.