Lombardia, aumentano asfalto e capannoni: salvata la rana della Pianura Padana/ MAPPA

Poche ma resistono le riserve naturali, in quella di Monticchie salvata l'anfibio oggi a rischio estinzione

Rana latastei

Rana latastei

Somaglia (Lodi), 2 febbraio 2021 -  Ci sono angoli che resistono all’avanzata del cemento che continua ad avanzare a fronte di una popolazione in costante calo. Più aree artificiali e cantieri che di fatto oggi si potrebbero tradurre, per ciascun cittadino, nella disponibilità di una struttura di 355 metri quadrati. D’altro canto l’indagine dell’Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale fa emergere anche un aspetto positivo: il sistema delle aree protette resiste. Angoli che garantiscono la salvaguardia di ambienti naturali ormai messi a dura prova. E qui si combattono spesso battaglie per la sopravvivenza di una specie.

Nella riserva naturale Monticchie di Somaglia (Lodi), sta cercando di assicurarsi un futuro la rana latastei o di Lataste, rossa, di lunghezza compresa tra i 4,5 e i 7 cm, un anfibio “padrone” un tempo della Pianura Padana e delle prime fasce collinari oggi inserito nella lista rossa dei vertebrati a rischio estinzione e posto sotto protezione. Il suo problema: fatica a sopportare le variazioni del livello di umidità ed è particolarmente legata a boschi umidi di latifoglie e brughiere. Grazie al Bando Anfibi 2019, alle Monticchie si è riusciti a garantirle un habitat consono. "I lavori si sono conclusi – ricorda il consigliere comunale delegato Lorenzo Mazzocchi –. L’intervento, iniziato il 30 giugno scorso, ha riguardato principalmente la rete idrica e l’assetto dei fontanili con la creazione di una nuova pozza temporanea per la riproduzione della rana, il ripristino della profondità dei canali, la risagomatura e protezione delle teste dei fontanili (depressioni naturali che raggiungono una profondità anche di sette metri, ndr ) e la creazione di rifugi protettivi per gli esemplari".

Mazzocchi ricorda soprattutto l’obiettivo dell’iniziativa: "L’importanza dell’azione era la formazione di nuovi habitat colonizzabili e protettivi per la Rana di lataste e riportare un volume d’acqua accettabile per la fase riproduttiva. Ringraziamo Regione Lombardia, Comunità Europea, Natura che Vale, Ersaf per i contributi ricevuti mediante il progetto Life". Dai primi riscontri l’anfibio a rischio di sopravvivenza, pare aver gradito tanto che ha deposto uova. Ma non è solo questo l’aspetto di maggior rilievo faunistico di Monticchie. Non si può dimenticare l’importante garzaia, colonia nidificante di circa 600 coppie di Ardeidi fra cui l’airone cenerino. Il tutto per un’area di 250 ettari, quasi nulla a confronto del territorio consumato giornalmente. Per i suoi pregi naturali, che consentivano la presenza di una fauna numerosa, l’oasi fu inclusa nel 1969 tra le zone di ripopolamento e cattura e 10 anni più tardi, tra le zone di protezione della fauna. Su sollecitazione dell’Amministrazione comunale e della sezione del Wwf, la zona è stata messa sotto vincolo della Regione Lombardia e dal 1988 sotto la denominazione di Riserva Naturale Regionale. I baluardi per mantenere gli habitat resistono, spetta ora a una gestione oculata del territorio far sì che questi “polmoni” possano essere creati anche in altre zone. Un aspetto del quale si può tenere conto oggi che si stanno delineando i programmi per una ripartenza più in linea – pare che tutti ne sia convinti – con il rispetto e la salvaguardia del territorio.