Psichiatria, i medici non si trovano. Concorsi deserti, i reparti chiudono

Dall’hinterland alla Brianza, da Crema a Como e Lecco: chi si arrangia con gli specializzandi e chi non riesce a trovare neppure i dirigenti. Ecco la mappa della sanità rimasta senza dottori

Focus (L'Ego-Hub)

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Il tasso di incidenza delle malattie psichiatriche, secondo un monitoraggio delle strutture sanitarie milanesi, riferito al vecchio territorio dell’Asl Milano 1 è di 28,9 persone malate per 1.000 abitanti.Nel territorio lombardo, con dieci milioni di abitanti, si potrebbe arrivare a 289.000 persone che soffrono di disagi mentali. Eppure in una regione che dovrebbe avere servizi capillari, un posto letto ogni 10mila abitanti, il problema non è la volontà di costruire le strutture e dotarle di attrezzature, ma quello di trovare chi ci lavora. In Lombardia ci sono - statistiche alla mano - 2.295 psichiatri di cui 1.011 nella provincia di Milano. Un numero che non impedisce però che attraverso i pensionamenti o a causa dell’attrattività di strutture più importanti e con condizioni di lavoro migliori si ingeneri la fuga dai reparti di provincia. Un fenomeno che passa quasi sotto silenzio, ma che sta lentamente spopolando la Lombardia di servizi importanti, capaci di tamponare le emergenze e di prevenire problemi più gravi. Cinque sono i reparti chiusi, alcuni in maniera provvisoria, altri da lungo tempo. Da Melzo a Desio. da Como al Lecchese e alla provincia di Cremona, dove un’altro centro resiste con fatica. Casi che hanno in comune un’unica caratteristica: la difficoltà di trovare personale disponibile, anche attraverso concorsi che rimangono spesso senza candidati.

Melzo: stop da ottobre, concorso inutile

Dieci medici che chiedono di essere trasferiti altrove, uno dopo l’altro. E l’ospedale di Melzo che decide di chiudere il reparto di Psichiatria che si occupa di un bacino da seimila pazienti e 400mila abitanti. La decisione dell’Asst Melegnano Martesana, da cui dipende il Santa Maria delle Stelle, è stata inevitabile. Impossibile assicurare il servizio nella struttura che è ferma dal 1° ottobre. Si è cercato di porre rimedio al problema con un concorso per reclutare personale. Ma non è stata una mossa risolutiva. Nonostante i tentativi i medici non sono stati trovati e le stanze sono rimaste sbarrate. Al pronto soccorso resta uno staff per far fronte alle emergenze.  Bar.Cal.

Desio: si riparte soltanto con due assunzioni

Il servizio psichiatrico dei diagnosi e cura di Desio è fermo dal 17 maggio. La sospensione ha comportato la chiusura dei 18 posti letto, solo in parte compensati dagli 8 in più a Vimercate, che è arrivata a 24. La riapertura è prevista per l’1 settembre, almeno nelle intenzioni dell’Asst Brianza. Anche qui il problema è la mancanza di personale. Sebbene si stia utilizzando l’estate per la manutenzione del reparto per «il miglioramento delle condizioni di abitabilità e alla messa in sicurezza dei locali». A conclusione dei lavori e con l’ingresso di due nuovi medici, acquisiti dopo il concorso, e con alcuni specializzandi, si punta a riprendere l’attività con 20 posti letto. Bar.Cal.

Menaggio: tre specialisti in fuga. E tutto si blocca

È chiuso, anzi «sospeso» dal 1 giugno il Reparto Psichiatrico dell’ospedale Erba-Renaldi di Menaggio. A metà maggio si erano dimessi i tre medici: uno per andare a lavorare in Svizzera, gli altri due verso la libera professione. «Stiamo lavorando per rispondere nel più breve tempo possibile a una situazione che si è creata in modo improvviso – aveva spiegano la direzione di Asst Lariana - Il bando per l’assunzione di quattro figure è già stato emesso». La pubblicazione è stata preceduta dalla richiesta di attingere alle graduatorie concorsuali aperte di altre Asst lombarde. I professionisti contattati hanno rifiutato l’assunzione. Qui c’eranp 12 posti letto. Ro.Can.

Casalmaggiore: buchi da tappare, si paga a gettone

Allarme psichiatri nella sanità di Casalmaggiore, nel Cremonese. La fuga verso strutture più prestigiose o più remunerative dei medici specializzati crea buchi nelle file dell’Asst di Cremona. Gli psichiatri mancano. E arriva l’ennesimo bando in chi si cercano liberi professionisti da inserire nella struttura per erogare le prestazioni necessarie. L’unico strumento per tamponare la falla. L’offerta è di 40 euro a prestazione. Poco attrattiva secondo i gestori della medesima struttura, che trovano difficoltà a reclutare colleghi. Procedure simili infatti finiscono spesso senza risposta. 

Crema: inutile anche la caccia al nuovo primario

Bufera sulla direzione dell’ospedale di Crema, rea di trincerarsi dietro il silenzio riguardo alle voci sulla chiusura del reparto di Psichiatria, dal 1° di luglio fino al 31 agosto. La notizia è certa, i parenti degli utenti sono stati avvisati della chiusura, ma il direttore generale Ida Ramponi non commenta. La chiusura del reparto è dovuta a mancanza di personale, problema acuito dalle ferie. Mancherebbero almeno tre medici e due infermieri e le difficoltà dell’ospedale nel reperire personale sono evidenziate anche dall’ultimo concorso indetto per assumere un primario, scaduto venerdì scorso: nessuno si è presentato. P.G.R.

Merate: fermi da oltre un anno. Ora zero emergenze

Al San Leopoldo Mandic, in secondo ospedale per importanza della provincia di Lecco dopo quello del capoluogo, prima hanno chiuso il reparto di Psichiatria ormai un anno e mezzo fa e nelle scorse settimane la situazione è addirittura peggiorata visto che non c’è più neppure uno specialista disposto a fare servizio in pronto soccorso. Così quando in città arrivano malati che necessitano cure specifiche i medici di medina generale sono costretti a dirottarli o verso gli ospedali della Brianza oppure al Manzoni di Lecco. Colpa della carenza degli specialisti che se ne sono andati a lavorare in altre strutture e non sono stati ancora rimpiazzati. L’azienda ha anche provato a trovare dei sostituti, ma finora nessuno ha risposto ai bandi e così non è rimasto altro da fare che chiudere prima il reparto e poi limitare gli accessi in pronto soccorso.  Ro.Can.