Nobel per la Pace: gli ultimi cinque vincitori e altre curiosità sul premio più delicato

Dal luogo dell'assegnazione alle critiche che circondano l'evento: ecco quello che c'è da sapere

Berit Reiss-Andersen (Comitato per il Nobel per la Pace) mostra i vincitori

Berit Reiss-Andersen (Comitato per il Nobel per la Pace) mostra i vincitori

Oslo - Il Nobel per la Pace 2021 è stato assegnato a due giornalisti: Dmitry Muratov, caporedattore del giornale d'inchiesta russo Novaya Gazeta, la testata per la quale scriveva la giornalista russa Anna Politkovskaya, uccisa nel 2006, e Maria Ressa, cittadina filippina naturalizza statunitense cofondatrice del sito di notizie Rappler, noto per le sue inchieste sull'operato del governo del presidente Rodrigo Duterte, soprattutto in relazione alla cosiddetta 'guerra alla droga'. Le motivazioni del Norwegian Nobel Committee sono legate ai "loro sforzi per salvaguardare la libertà di espressione, che è una precondizione per la democrazia e una pace duratura". Si tratta del primo premio Nobel per la Pace per le Filippine (anche se i dubbi che faccia piacere al Governo sono più che leciti), il terzo per la Russia/Unione Sovietica dopo Andrej Dmitrievic Sacharov, fisico nucleare nel 1975 e Gorbacev nel 1990. 

Ecco qualche curiosità sul premio, che si assegna come gli altri dal 1901. 

Assegnato in Norvegia e non in Svezia

Il Nobel per la Pace, a differenza degli altri, viene assegnato in Norvegia e non in Svezia, perché quando vennero istituiti i premi i due Paesi erano ancora uniti. La cerimonia di consegna si tiene al municipio Oslo, l'annuncio della decisione avviene - appunto - a ottobre.

Non solo persone singole 

Quello per la Pace è l'unico premio Nobel che può essere assegnato non solo a singole persone, ma anche a intere organizzazioni. Negli anni sono state premiate decine di organizzazioni, tra cui diverse "sezioni" della Croce Rossa e delle Nazioni Unite. Il primo premiato in assoluto fu proprio Jean Henri Dunant fondatore della Croce Rossa, che condivise il premio con Frédéric Passy che fondò invece la Società d'arbitraggio tra le Nazioni. Kofi Annan, segretario generale Onu, fu premiato nel 2001. Ma il premio è stato assegnato anche all'Unicef, all'Organizzazione internazionale del lavoro, alle Forze di peace-keeping dell'Onu, all'Alto commissariato per i rifugiati, al Comitato intergovernativo per i mutamenti climatici dell'Onu e al World Food Program. Tra le altre organizzazioni: Amnesty International nel 1977, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica, l'Unione europea nel 2012. 

Le polemiche e le controversie 

Il premio Nobel per la Pace ha spesso premiato personalità che si sono contraddistinte per una particolare azione ma senza tenere conto del passato di quella persona o della sua politica e questo ha suscitato grosse polemiche. Soprattuto quando è stato assegnato a politici o capi di Stato come Theodore Roosevelt, Anwar al-Sadat, Menachem Begin, Shimon Peres, Yitzhak Rabin, Yasser Arafat, Lê Đức Thọ, Henry Kissinger o Eisaku Satō.

Per questo nel 2005 il Comitato per il Nobel ha deciso per un cambio di rotta: il premio sarà assegnato solo a persone, gruppi o organizzazioni che hanno impegnato la loro esistenza al servizio dei diritti umani, la promozione del modello democratico nonché la difesa dei modi di diplomazia. Critiche aspre sono state rivolte all'assegnazione del premio a Jimmy Carter (2002), Al Gore (2007) e Barack Obama (2009, dopo appena nove mesi di presidenza). 

Un'altra critica riguarda il fatto che siano state clamorosamente escluse personalità riconosciute unanimamente come fautori della pace, a partire da Gandhi. 

Gli ultimi cinque vincitori del premio Nobel per la Pace

Nel 2020 il premio venne assegnato all'agenzia dell'Onu World Food Program per "i suoi sforzi nel combattere la fame, per i suoi contributi nel migliorare le condizioni della pace in aree di conflitto e per la sua azione nel prevenire l'uso della fame come arma per promuovere guerre e conflitti. L'anno precedente, nel 2019, Abiy Ahmed Alì, ex militare e primo ministro etiope per "per i suoi sforzi per raggiungere la pace e la cooperazione internazionale, e in particolare per la sua decisiva iniziativa per risolvere il conflitto di confine con la vicina Eritrea". 

Nel 2018 furono premiati Denis Mukwge, medico e attivista congolese, e Nadia Murad, yazida attivista per i diritti umani irachena, vittima a sua volta di rapimento e violenze da parte dello Stato islamico, per "per i loro sforzi per mettere fine alle violenze sessuali nei conflitti armati e nelle guerre". Nel 2017 l'International Campaign to Abolish Nuclear Weapons per "per il suo lavoro per portare l'attenzione alle conseguenze umanitarie catastrofiche di qualunque uso delle armi nucleari e per i suoi straordinari sforzi per ottenere un trattato che metta al bando queste armi". Nel 2016 fu la volta di Juan Manuel Santos Calderòn, ex presidente della Colombia, "per i suoi sforzi risoluti per portare al termine una lunga guerra civile del paese che dura da più di 50 anni".