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Il successo di un locale si misura solo nel numero di clienti che accoglie e nei "tutto esaurito" che mette in fila? E successo è sinonimo di qualità della proposta? Ci sono - anche - queste domande dietro la polemica di inizio estate fra Flavio Briatore e...non si sa chi, dato che l'imprenditore cuneese ha realizzato un video, poi condiviso sul suo profilo Instagram, per difendere le pizze sfornate nei locali della sua catena "Crazy Pizza" e, soprattutto, i prezzi. Quattordici euro per un Margherita, il resto a salire. Fino ad arrivare ai 60 euro per la pizza con il Pata Negra, prosciutto spagnolo da 300 euro al chilo. Roba da ricchi, insomma. L'intemerata video Nel video Briatore tira in ballo non chi l'ha criticato per il conto salato, ma praticamente tutti gli altri pizzaioli d'Italia. L'ex di Elisabetta Gregoraci ci va giù duro fin dall'inizio. "Ma per tenere i prezzi così bassi, per vendere una pizza a 4 euro, che ingredienti usate?". E poi: "Pagano stipendi, affitti, ingredienti, gas, luce, ammortamenti… o ne vendi 50mila o ci sta qualcosa che non capisco". Insomma, Briatore sospetta - almeno così sembra di intuire, anche se non lo scandisce chiaramente - che gli altri pizzaioli utilizzino per le loro pizze ingredienti di scarsa qualità. Oppure che combinino qualcosa di poco chiaro nella gestione del locale. L'ex team manager della Benetton in Formula 1 ne ha anche per chi contesta la scelta di Crazy Pizza di non far lievitare il piatto più famoso al mondo. Gli altri, infatti, attacca Briatore "ti danno una mattonata di pasta con un laghetto al pomodoro". Chiusura con uno dei ritornelli più gettonati dal Flavio Nazionale, quello sul Paese che ce l'ha con lui e, più in generale, con i suoi "amici" ricchi, di successo e spendaccioni. "Quando ...
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