LORENZO CRESPI
Cronaca

Varese, il piazzale dello stadio intitolato ad Anastasi

La prima ipotesi sul tavolo per ricordare Pietruzzu. La giunta valuta la possibilità di dare il nome del bomber anche a una struttura sportiva

Folla per il funerale di Pietro Anastasi

Varese, 23 gennaio 2020 - La città non dimenticherà Pietro Anastasi. Terminato il momento del saluto, con la camera ardente a Palazzo Estense e il funerale in basilica lo scorso lunedì, l’amministrazione comunale inizia a ragionare su come omaggiare in modo adeguato un grande campione che ha legato indissolubilmente il suo nome a quello di Varese. Un discorso che la giunta Galimberti ha iniziato a intavolare in queste prime ore che sono seguite al lutto. «Ci stiamo pensando assolutamente – spiega l’assessore allo sport Dino De Simone – Ne ho già parlato con il sindaco e il vicesindaco, ci metteremo a tavolino per decidere quale sarà la migliore opzione».

Le ipotesi al vaglio sono diverse, a partire dall’intitolazione di una via della città. Un’idea potrebbe essere ad esempio quella di dedicare al grande Pietruzzu un luogo simbolico come il piazzale di ingresso del Franco Ossola. Uno spazio che attualmente non è intitolato a nessuno e che costituirebbe un forte rimando a quegli anni d’oro del calcio varesino che videro proprio nello stadio comunale il palcoscenico delle gesta di Anastasi e di tanti altri campioni. In alternativa si potrebbe scegliere di dare il nome dell’ex numero 9 biancorosso a una delle strutture comunali che ospitano attività sportive. Restando in tema calcistico il pensiero va al centro delle Bustecche, oggi chiamato semplicemente “Varesello”, in assonanza con il rossonero Milanello, qualche chilometro più a sud. Un impianto, inserito insieme allo stadio all’interno del bando promosso dal Comune, che però attualmente non è in buone condizioni. Ecco dunque che qualora si optasse per questa soluzione l’intitolazione avverrebbe solo al termine di un intervento di riqualificazione.

Qualunque sarà la strada scelta il ricordo per Anastasi non mancherà: del resto gli scorsi giorni hanno dimostrato quanto sia forte il calore della città nei suoi confronti. «Abbiamo notato davvero l’attaccamento dei varesini, è stato eccezionale – commenta De Simone – quando le persone sono amate in quel modo vuol dire che sono state portatrici di valori importanti. Anastasi ha incarnato un grande esempio, che tramanderemo alle giovani generazioni che non l’hanno conosciuto, in particolare ai ragazzi delle scuole calcio». E De Simone custodisce un ricordo personale di quel giovane ragazzo venuto dal Sud. «La mia generazione è quella di chi lo ha visto sulle figurine e poi sui filmati di repertorio. Per noi è stato un personaggio leggendario, il racconto dei fratelli più grandi e degli zii».

In città come calciatore Anastasi è stato solo due anni, ma Varese ha avuto la fortuna di vederlo esplodere proprio all’ombra del Sacro Monte. Un mondo così lontano dalla situazione attuale del calcio varesino, e non manca il rammarico. «Un po’ di tristezza per non avere più una società che l’abbia potuto salutare c’è», ammette l’assessore. Quello stadio che un tempo ospitava le sue giocate ora è fermo, ma presto potrà tornare ad essere vivo. «Ci saranno prossimamente degli eventi – anticipa De Simone – che annunceremo a breve». Intanto sul fronte del bando per la sua gestione futura non si registrano particolari novità. È iniziato invece l’iter per le opere di manutenzione: sono partite le gare per individuare l’impresa che realizzerà i lavori nei prossimi mesi. Un’operazione per la quale l’amministrazione ha impegnato la quota di 100mila euro relativa alla fideiussione della società Varese Calcio. Interventi urgenti che riguarderanno impianti elettrici e idrici, tribune, servizi e spogliatoi.