Pedemontana, ora i soldi ci sono. Per i lavori 31 milioni al chilometro

Dopo l’esaurimento dei fondi statali da 1,5 miliardi, altri 1,7 da banche, Europa e Cassa depositi e prestiti

Pedemontana

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Monza - Ora , almeno sulla carta, i soldi ci sono. Si è conclusa l’ultimo giorno utile, il 31 agosto, la corsa di Pedemontana per riuscire a riaprire il maxi cantiere dell’autostrada destinata ad attraversare l’area più strategica della Lombardia, collegando gli aeroporti di Malpensa e Orio. Un’opera da 157 chilometri, di cui 75 in autostrada, ferma da circa sei anni a Lentate sul Seveso, alle porte della Brianza, in attesa di fondi, quando mancano ancora 57 chilometri autostradali da realizzare. Bruciati in pochi anni i fondi statali, circa 1,5 miliardi di euro, autostrada Pedemontana sembrava non riuscire a convincere banche ed eventuali partner privati. Già, perché la maggior parte dei costi avrebbe dovuto essere sostenuta in project financing: investimenti sui cantieri in cambio dei futuri pedaggi. Nelle ultime ore la svolta: il cda di Autostrada Pedemontana Lombarda ha aggiudicato sia la gara di finanziamento da 1,7 miliardi, sia la gara di affidamento al contraente generale, che dovrà occuparsi della progettazione esecutiva e dei cantieri delle tratte brianzole, la B2 e la C, per arrivare fino a Vimercate, dove si deciderà in un secondo momento (la tratta D da circa un miliardo è stata stralciata dopo le contestazioni del territorio), se far confluire la nuova autostrada nella A4 o tirare la riga fino a Bergamo.

I nuovi finanziatori sono un pool di banche commerciali, ma non solo. A scendere in campo, con soldi pubblici, anche la Cassa Depositi e Prestiti Spa e la Bei, la Banca europea di investimenti, con il fondamentale supporto di Regione Lombardia quale socio di riferimento, che nell’operazione metterà un miliardo. E dalla Bei arriveranno 550 milioni. Cifre che fanno salire l’investimento pubblico a circa 3 miliardi e mezzo sui 5 (più di 31 milioni di euro a chilometro considerando lo sviluppo complessivo) previsti. Infatti, poiché è stata rispettata la data del 31 agosto, sarà possibile ottenere la defiscalizzazione prevista dall’atto aggiuntivo alla convenzione: altri 480 milioni. "Dopo anni di intenso lavoro abbiamo conseguito questo importante obiettivo e siamo molto soddisfatti",dice l’ex ministro Roberto Castelli, presidente di Apl. Restano i dubbi di ambientalisti, sindaci e opposizione: "Manca un buon progetto - affermano i consiglieri dem in Regione - Quello attuale è obsoleto, ha un impatto eccessivo sui territori e non offre soluzioni ai problemi di spostamento coi cittadini che dovranno sostenerne i costi, visto che i pedaggi saranno molto alti". I cantieri riapriranno nel 2022, termine dei lavori stabilito dal programma il 2025, con dieci anni di ritardo rispetto alle previsioni, quando Pedemontana era attesa come la soluzione ai problemi di traffico di Expo.