Caso Aurora Leone: via il direttore generale della Nazionale Cantanti Gianluca Pecchini

Le dimissioni con una nota. Sarebbe l'autore della battuta incriminata sulla comica napoletana che ha raccontato di essere stata cacciata dal tavolo dell'hotel in quanto donna

Aurora Leone

Aurora Leone

Rischia di essere travolta dalle defezioni e dalle polemiche la Partita del cuore in programma questa sera, tra Nazionale Cantanti e Campioni per la Ricerca e che andrà in onda su Mediaset. Sono già diversi gli artisti che stanno valutando di non scendere in campo se non verrà chiarito quanto denunciato ieri sera da Aurora Leone, attrice comica del collettivo napoletano The Jackal che ha spiegato di essere stata allontanata da un tavolo a quanto pare riservato ai soli uomini, nell'hotel dove sono ospiti gli artisti attesi in campo stasera, e accomodarsi in un altro riservato alle donne. "Sei donna, non puoi stare qui". Sarebbero state queste le parole con le quali Gianluca Pecchini, direttore generale della Nazionale italiana cantanti, avrebbe allontanato la giovane cabarettista. E nel primo pomeriggio sono arrivate le dimissioni dello stesso Pecchini.

"Io, Gian Luca Pecchini, dirigente della Nazionale italiana Cantanti - ha scritto in una nota ufficiale - mi assumo la responsabilità di quello che è accaduto dimettendomi dal mio incarico in attesa di parlare personalmente con Aurora Leone". Che abbozza nella nota anche un tentativo di difesa, non proprio convincente. "Ci tengo però a sottolineare, a scanso di equivoci, che nessun artista si è reso conto dell'episodio in questione - si legge ancora nel comunicato - i presenti si sono accorti di quello che stava accadendo nel momento in cui Aurora e Ciro (un altro componente del collettivo partenopeo) si sono alzati per andarsene via". La Partita del Cuore è in programma questa sera a Torino (in tv per la prima volta su Canale 5).

Alla solidarietà di alcuni artisti della Nazionale Cantanti, nello specifico Eros Ramazzotti e Andro dei Negramaro, da Stefano Fisico, social media manager della Nazionale Cantanti e anche da Andrea Bettarelli, a nome della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, si stanno aggiungendo prese di posizione più nette. Alberto Cazzola dello Stato Sociale, per esempio, questa mattina ha precisato che se non arriverà un chiarimento pubblico da parte della Nazionale Cantanti, questa sera non sarà in campo. Sulla stessa linea anche Andro dei Negramaro ed Eros Ramazzotti, che ha annunciato che non scenderà in campo. 

Da più parti si stanno levando voci sconcertate per il trattamento riservato a Leone, che chiedono ai giocatori di non scendere in campo questa sera per protestare contro un atteggiamento maschilista che ha dell'assurdo. Come assurda è stata la replica della Nazionale Cantanti, che ha pubblicato un post per poi cancellarlo poco dopo. 

La replica

"Non accettiamo arroganza, minacce e violenza verbale. Alessandra Amoroso, Madame, Jessica Notaro, Gianna Nannini, Loredana Bertè, Rita Levi di Montalcini, sono solo alcuni dei nomi - recita la nota - delle tantissime donne che, dal 1985 (anno in cui abbiamo giocato a San Siro, per la prima volta, contro una compagine femminile), hanno partecipato e sostenuto i nostri progetti. Il nostro staff è quasi interamente composto da donne, come quest'anno sono donne le conduttrici e la terna arbitrale della Partita del cuore. La Nazionale Italiana Cantanti non ha mai fatto discriminazioni di sesso, fama, genere musicale, colore della pelle, tipo di successo  e follower . C'è solo una cosa - prosegue il comunicato - nella quale non è mai scesa a compromessi: noi non possiamo accettare arroganza, minacce, maleducazione e violenza verbale dai nostri ospiti", in riferimento, secondo quanto si capisce dalle storie su Instagram della presunta vittima, Aurora Leone ("allontanata perché donna"), all'indignata reazione di Ciro Priello per l'accaduto. "Non è la prima volta - conclude la Nazionale Cantanti - che qualcuno cerca pubblicità (e follower....) distorcendo, sfruttando e manipolando 40 anni di storia". Ma il post, pubblicato nelle stories e su Instagram della Nazionale Cantanti, dopo qualche ora è scomparso.

Il comunicato di Ramazzotti

Ma ha lasciato perplessi anche la posizione di Eros Ramazzotti, che ha liquidato la faccenda come "comportamento incauto di due persone dello staff", dimenticando che una delle due persone era il direttore generale della Nazionale Cantanti. Ma se i gesti fanno più delle parole, il cantante ha deciso, poi, di non scendere in campo: "Sono da sempre contro ad ogni forma di violenza e mi dissocio completamente da ogni atteggiamento discriminatorio. La Nazionale cantanti nasce su altri presupposti e con l'ambizione di essere un modello positivo, ma a queste condizioni , con questa dirigenza, non me la sento di scendere in campo". Anche la figlia Aurora Ramazzotti ha detto la sua sulla vicenda con un post sui suoi profili social: "C'è da dissociarsi ad alta voce e che non si dica più che il nostro è un Paese inclusivo; cose come questa succedono sempre. La strada da fare è lunga. Il maschilismo esiste. Solidarietà a Aurora Leone".

Il provvedimento

"Abbiamo avviato un'inchiesta interna e abbiamo già allontanato due collaboratori che, sebbene volontari, devono attenersi al protocollo della Nazionale Cantanti". Lo ha dichiarato Enrico Ruggeri, cantautore e capitano - nonché presidente - della Nazionale Cantanti, in queste ore nella bufera per l'episodio di sessismo nei confronti di Aurora Leone, attrice dei 'The Jackal'. "Quello che posso fare è mostrare la maglia di Aurora. Ditele che l'aspettiamo in campo per porre rimedio a questo incidente. L'importante è ritrovarci tutti insieme: abbiamo un posto per te", ha concluso Ruggeri.