Ora legale 2023: perché si chiama così, chi l’ha inventata e perché si cambia fra sabato e domenica

Si dorme un’ora in meno o si dorme un’ora in più? I più smaliziati fra noi ci ricordano che ognuno può restare a letto quanto vuole...

Ora legale 2023

Ora legale 2023

Non c’è niente da fare. Il passaggio dall’ora solare all’ora legale – e viceversa, perché per molti il dubbio su quando cada uno e quando l’altro si propone ogni sei mesi – resta uno degli argomenti più dibattuti nei bar e negli altri luoghi di ritrovo italiani, almeno quando ci si avvicina al momento di spostare avanti o indietro di un’ora le lancette dell’orologio (e, di conseguenza, dormire un’ora in meno o un’ora in più, anche se i più smaliziati fra noi ogni sei mesi ci ricordano che ognuno dorme quanto vuole, anche nella notte del cambio dell’ora). 

Vediamo, quindi, alcune curiosità sul tema. Ricordandovi che nella notte fra questo sabato, il 25 marzo 2023, e questa domenica, il 26, bisognerà spostare avanti di un’ora le lancette dell’orologio.  

Ora legale: perché si chiama così

A differenza dell’ora solare, legata ai ritmi della natura, l’ora legale viene scelta dai singoli Stati, anche con l’obiettivo di risparmiare energia elettrica. Viene quindi introdotta con una legge: in Italia sono due i passaggi fondamentali che la riguardano. Fece la sua comparsa nel 1916, quando il nostro Paese era impegnato nella prima guerra mondiale, proprio per esigenze di risparmio. Successivamente venne normata con un decreto legge nel 1965, il numero 530. Da qui il nome ora legale.

Quando si passa dall’ora solare all’ora legale

Tradizionalmente l’ora legale sancisce l’arrivo della primavera, con l’allungamento delle giornate. Lo spostamento in avanti delle lancette, infatti, avviene nell’ultimo week-end di marzo. Quest’anno l’ora X scatterà nella notte fra domani, sabato 25 marzo, e dopodomani, domenica 26 marzo. 

Avremo, quindi, a partire da domenica, un’ora di luce in più: scientificamente va detto che non è il sole a tramontare più tardi, ma l'orologio a indicare un’ora in più. Un “trucco” che permette di risparmiare energia, dato che si ritarda l’accensione della luce. 

Chi ha inventato l’ora legale

L’ora legale ha un “padre nobile”: la prima teorizzazione risale al ‘700. Fu l’americano Benjamin Franklin, inventore del parafulmine e delle lenti bifocali, fra l’altro, a capire che cambiare l’orario seguendo le variazioni della luce durante l’estata si sarebbe avuto un notevole beneficio in termini di risparmio d’energia.

Perché si cambia l’ora fra sabato e domenica

Si è scelto di collocare il cambio dell’ora nella notte fra sabato e domenica perché lo spostamento in avanti o in indietro della lancetta può provocare qualche disturbo, nei soggetti esposti a fastidi legati al cambio di fuso orario. Da qui la scelta del giorno festivo: ci permette di adattarci con maggiore tranquillità al cambiamento, magari dormendo un po’ di più (e qui torniamo a dare ragione a chi ci ricordava che ognuno resta a letto quanto vuole, ora legale o ora solare), evitando anche ritardi (o anticipi) nell’arrivare a scuola o al lavoro.