Novara calcio acquistato coi soldi del traffico di rifiuti: arrestato l'ex patron

Maxi-operazione congiunta fra Italia e Germania: in esecuzione diciotto misure cautelari. Disposto sequestro di beni per 90 milioni, coinvolto l'ex presidente del club Maurizio Rullo

Milano - Un indagato si vantava di produrre 7-8.000 tonnellate l'anno di rottami che erano ceduti a società operanti anche in Germania, resi non tracciabili e rivenduti in nero. "Rifiuti brutti", dicevano, mentre i carabinieri del Noe di Milano li intercettavano; rifiuti anche pericolosi, come quelli in plastica che erano smaltiti in aziende della Repubblica ceca. Parte del denaro del traffico, che ha portato all'arresto di 14 persone mentre quattro sono all'obbligo di dimora, è servita a comperare il Novara 1908, squadra di calcio dal passato glorioso in cui militò Silvio Piola, e finita con il fallimento nel gennaio del 2021. L'ex patron del club, Maurizio Rullo, è stato arrestato, così come l'ex presidente Marcello Cianci. I due sono finiti agli arresti insieme ad altre 16 persone nell'ambito dell'inchiesta Black Steel ("Acciaio nero") che ha coinvolto autorità italiane e tedesche.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, i 18 destinatari del provvedimento cautelare sarebbero, a vario titolo, gravemente indiziati di associazione a delinquere, attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, riciclaggio, auto riciclaggio, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture false, emissione di fatture per operazioni inesistenti. È stato disposto anche il sequestro preventivo di beni per un valore complessivo pari a circa 90 milioni di euro, somma ritenuta pari ai profitti illeciti dell'associazione criminale, che solitamente venivano reinvestiti nello stesso traffico illecito di rifiuti o in altre attività lecite (tra cui l'acquisto di quote di una società di calcio).

Dalle carte dell'inchiesta emerge che Rullo, presidente del cda dal maggio 2019 al 5 agosto 2021, avrebbe acquistato la società "impiegando il denaro proveniente dal traffico illecito di rifiuti ferrosi". Si tratta di 797.500 euro che - hanno ricostruito le indagini - da un conto corrente tedesco furono trasferiti su quelli della società di calcio con la causale "acquisto quote" e "finanziamento soci". Un conto, intestato a una società dell'ex patron, sul quale "iniziavano già a confluire dal 2016 i proventi illeciti".

L'inchiesta, diretta dal procuratore aggiunto, a capo della Dda di Milano, Alessandra Dolci e dal pm Francesco De Tommasi, ha accertato che in Germania le attività illecite erano proseguite dal 2017 fino almeno al 2021, quando Rullo decise di mettere in liquidazione la 'Tm Commodities' su cui era incentrato il sistema. Con altri avevano creato una "contabilità parallela" e un "sistema di reingresso in Italia dei capitali illeciti", con "spericolate operazioni bancarie" che "non sono sfuggite all'attenzione degli operatori professionali e bancari in Germania", tanto che nella Repubblica federale tedesca è aperta un'inchiesta per riciclaggio.

Rullo ha saldi legami in Calabria, tanto che i carabinieri milanesi del Noe, consultando la banca dati rilevano una sua denuncia dei militari della stazione di San Luca per una truffa basata su 148 assunzioni 'truccate' in due sue aziende che avevano causato all'Inps un danno erariale di 2 milioni di euro. Risultano a suo carico anche denunce per reati fiscali a Busto Arsizio e anche una segnalazione per appropriazione indebita e simulazione di reato da parte della Polstrada di Parma.

 

 

 

Non è sorprendente che fra le attività illecite condotte da un gruppo che avrebbe fondato le sue malefatte sul traffico illecito di rifiuti ci fossero riciclaggio e auto riciclaggio. Più specifico a questa inchiesta - Black Steel (Acciaio nero) il suo nome, 18 le misure cautelari personali in corso di esecuzione, lavoro congiunto fra personale italiano e tedesco - la scelta di reinvestire i proventi degli intrallazzi nell'acquisto del Novara 1908, squadra di calcio dal passato glorioso in cui militò anhe Silvio Piola, e finita con il fallimento nel gennaio del 2021.

È questa una delle contestazioni rivolte agli indagati di una maxi operazione congiunta del Gruppo Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Transizione Ecologica di Milano e dell'Ufficio Federale di Polizia Criminale (BKA) di Monaco di Baviera (Germania), nel quadro delle indagini condotte dalla Procura di Milano, dalla Procura di Monaco e dalla Procura di Reggio Calabria. Gli investigatori sono in azione da questa mattina all'alba, mercoledì 15 febbraio, con perqusizioni e notifiche dei provvedimenti fra Lombardia, Piemonte e Calabria, oltre che in Germania.

Le indagini sono coordinate da Eurojust per i profili internazionali, con il supporto di Europol. Le accuse sono traffico illeciti di rifiuti, sviluppato in vari paesi europei, assieme a un giro vorticoso di false fatturazioni ed attività di riciclaggio. 

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, i diciotto destinatari del provvedimento cautelare sarebbero, a vario titolo, gravemente indiziati di associazione a delinquere, attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, riciclaggio, auto riciclaggio, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture false, emissione di fatture per operazioni inesistenti. E' stato disposto anche il sequestro preventivo di beni per un valore complessivo pari a circa 90 milioni di euro, somma ritenuta pari ai profitti illeciti dell'associazione criminale, che solitamente venivano reinvestiti nello stesso traffico illecito di rifiuti o in altre attività lecite (tra cui l'acquisto di quote di una società di calcio).

Il Novara acquistato con soldi sporchi

Sono del Novara calcio, società dichiarata fallita nel gennaio di quest'anno e fondata nel 1908, le quote sequestrate nell'ambito dell'operazione dei carabinieri del Noe di Milano con la polizia tedesca riguardante un traffico illegale di rifiuti in ambito europeo. Nell'inchiesta risulta coinvolto Maurizio Rullo, ex proprietario della storica società. 

Dall'ordinanza di custodia cautelare emerge che "il finanziamento per l'acquisizione del Novara calcio spa da parte di Rullo Maurizio", presidente del Cda dal maggio 2019 al 5 agosto 2022, finito in carcere con altre cinque persone, "sarebbe avvenuto impiegando il denaro proveniente dal traffico illecito di rifiuti ferrosi. Si tratta di 797.500 euro che - hanno ricostruito le indagini - da un conto corrente tedesco furono trasferiti su quelli della società di calcio con la causale "acquisto quote" e "finanziamento soci". Su quel conto corrente, intestato a una società di Rullo, "iniziavano già a confluire dal 2016 i proventi illeciti".

Il coinvolgimento di Rullo

Rullo, 55 anni, imprenditore di Locri, è ritenuto il "capo dell'associazione, nonché l'ideatore, il promotore e l'organizzatore" del gruppo che avrebbe acquistato ingenti quantitativi di rifiuti ferrosi "in nero" in Italia per poi rivenderli in fonderie simulando operazioni di recupero mai avvenute. E' quanto emerge dall'inchiesta della Dda e dei Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Transizione Ecologica di Milano che su ordine del gip Massimo Baraldo ha portato all'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 18 persone (sei custodie in carcere, 8 arresti domiciliari e 4 sottoposti all'obbligo di dimora presso il comune di residenza).

Il giro di affari ammonterebbe a quasi cento milioni di euro e le somme sarebbero transitate sui conti di società italiane ed estere (tedesche e ungheresi) per essere "ripulito" e reinvestito in ulteriori attività, come l'acquisto di quote del vecchio Novara Calcio