Roma, ciechi "spiati" dalla telecamera vicino alle docce. "Lede la privacy": multa

La sanzione comminata dal Garante

Cartello sulla videosorveglianza

Cartello sulla videosorveglianza

Roma - Multa a una residenza riservate alle persone cieche: i sistemi di sorveglianza video installati nei locali non avrebbero rispettato la privacy degli ospiti. La sanzione è stata comminata alla struttura dal Garante per la Privacy secondo il principio per cui i sistemi di videosorveglianza non possono essere installati in luoghi dove può essere violata la sfera di intimità e la dignità delle persone. E con soggetti ciechi o ipovedenti bisogna adottare una cautela in più, proprio per le loro particolari condizioni. Non basta informarli sulla presenza delle telecamere attraverso mezzi come i cartelli, ma bisogna utilizzare strumenti ad hoc, come i massaggi audio per esempio.

L'inchiesta del Garante per la Privacy è partita proprio in seguito alle lamentele avanzate dagli ospiti della residenza, che avevano protestato per l'installazione di un sistema di videosorveglianza in grado di riprenderle in momenti privati della loro vita. Le persone erano irritate, in particolare, perché le telecamere interne inquadravano anche il corridoio che collegava i loro alloggi con le docce comuni. Le riprese, inoltre, non solo erano registrate, ma erano mostrate in tempo reale sui monitor degli operatori della portineria, con il rischio che le immagini venissero viste accidentalmente anche da visitatori o fornitori.

L'Istituto aveva giustificato l'installazione del sistema di videosorveglianza con la necessità di difendersi da furti e di garantire la sicurezza sanitaria degli ospiti, evitando accessi non autorizzati nel periodo di pandemia. Inoltre aveva sostenuto poi che i residenti erano stati informati della presenza delle telecamere con cartelli e appositi segnali sonori.

Per il Garante, invece, installare l'impianto di videosorveglianza nel corridoio che conduce alle docce lede la sfera personale degli ospiti e non può essere giustificata da generiche esigenze di sicurezza, che avrebbero potuto comunque essere soddisfatte con modalità meno invasive. L'Autorità ha anche rilevato che l'Istituto non aveva neppure informato correttamente i residenti sulla presenza delle telecamere, tanto che ha affisso alla bacheca un'informativa dettagliata sul sistema di videosorveglianza solo dopo l'avvio dell'istruttoria. La nuova informativa, per giunta, non era adatta agli ospiti della struttura che, eventualmente, avrebbero dovuto riceverla con un messaggio audio preregistrato, riascoltabile a richiesta.

Tenuto conto del fatto che le violazioni alla privacy sono avvenute per un periodo di tempo limitato e che le telecamere del corridoio sono state disattivate nel corso dell'istruttoria, all'Istituto è stata comminata una sanzione di 5.000 euro. L'Istituto entro 30 giorni dovrà rendere disponibile agli ospiti, anche in formato audio, l'informativa completa sul trattamento dei dati personali.