Funivia Mottarone, riprende l'udienza: chi sono i responsabili del degrado della fune?

Verbania, incidente probatorio sulla strage di Stresa costata la vita a 14 persone: di cosa si dibatte oggi

Verbania, 24 ottobre 2022 - L'approfondimento delle analisi frattografiche sulla fune traente, la rottura della quale il 23 maggio del 2021 ha provocato la caduta della cabina numero 3 e la morte di 14 persone sara' il tema principale da cui riparte lunedì 24 ottobre al Tecnoparco di Verbania l'udienza dell'incidente probatorio sulla tragedia della Funivia del Mottarone. Come ha messo in luce la perizia, grazie alle analisi sui reperti recuperati sul pendio della montagna dove la cabina ha finito il suo drammatico volo, la traente si e' spezzata "a causa del degrado verificatosi in corrispondenza dell'innesto della fune nella testa fusa, punto piu' delicato della fune".

 

Uno dei temi su cui - forse gia' a partire da oggi pomeriggio, se i tempi lo consentiranno - si focalizzera' il contraddittorio tra le parti in causa nel procedimento sulla tragedia della funivia del  Mottarone, sara', come diversi legali hanno anticipato in questi giorni, quello dell'individuazione delle responsabilita' rispetto ai controlli e alle manutenzioni, la cui carenza, secondo quanto emerge dalla perizia depositata a meta' settembre e che i consulenti tecnici stanno illustrando in questi giorni di udienza, e' con ogni probabilita' la causa principale della rottura della fune. Come scrivono i periti nelle conclusioni "una corretta attuazione dei controlli stessi avrebbe consentito di rilevare i segnali del degrado, ovvero la presenza di anche un solo filo rotto o segni di corrosione, e quindi di sostituire la testa fusa, così come previsto da norme".

Chi sono i 14 indagati

Tra gli indagati nel procedimento in corso, c'e' anche la societa' Leitner di Bolzano, un colosso nel settore degli impianti a fune, a cui il concessionario Luigi Nerini aveva affidato con un forfait annuale di 130 mila euro tutti gli interventi di manutenzione. L'azienda altoatesina era stata prima socia di Nerini in una associazione temporanea di impresa costituita per partecipare nel 2015 alla gara per la revisione generale dell'impianto (costo di 4,5 milioni, con contributo di 1,5 della Regione e 1,8 del Comune di Stresa) e la gestione fino al 2028. Nel 2017, aveva liquidato Leitner, legandosi pero' in una partnership proprio relativa alle manutenzioni. E di Leitner e' dipendente Enrico Perocchio, l'ingegnere biellese nominato direttore di esercizio, anche lui tra gli indagati. Come pure i responsabili di tre ditte a cui Leitner aveva subappaltato alcuni lavori di manutenzione.