Siccità, bombe d’acqua e frane in Lombardia: il clima non risparmia nessuno

L’indagine di Legambiente: nei primi dieci mesi dell’anno il 27% in più di eventi estremi. Como e Lecco le più danneggiate. Pavia bersagliata dalla grandine, Varese da caldo e allagamenti

Danni del maltempo a Niardo

Danni del maltempo a Niardo

Milano - Che l’anno che stiamo per lasciarci alle spalle sia stato per molti versi eccezionale dal punto di vista climatico ce ne siamo accorti tutti: a uno degli inverni più siccitosi degli ultimi anni è seguita un’estate torrida, ma le soprese dal punto di vista del meteo non sono finite qui. A tenere un resoconto dettagliato ci hanno pensato i volontari di Legambiente nel rapporto Cittaclima 2022 che documento un’accelerazione degli eventi climatici estremi nel nostro Paese. Nei primi dieci mesi del 2022 l’aumento è del 27% rispetto all’anno scorso che già era stato un anno difficile. Negli ultimi tredici anni in tutta Italia si sono registrati 1.503 fenomeni estremi con 780 Comuni colpiti e 279 vittime. La Lombardia purtroppo non rappresenta un’eccezione: negli ultimi 13 anni si sono registrati 166 fenomeni estremi, 30 dei quali negli ultimi 10 mesi. Non c’è provincia che sia sfuggita agli effetti nefasti del clima impazzito e anche se non ci sono state vittime il bilancio segna un deficit pesantissimo tra sfollati e danni per centinaia di milioni di euro.

Basta pensare al violento temporale che lo scorso 27 luglio si è abbattuto sulla media Vallecamonica e ha provocato l’esondazione dei torrenti Re e Cobello causando un’alluvione a Niardo. Si sono registrati 187 millimetri di pioggia in due ore. L’acqua ha portato con sé massi, sterpaglie e fango. Colpita la zona industriale di Niardo e tutta la località Crist. Tre le persone ferite. Almeno 50 persone evacuate. Sono stati stimati danni per 171 milioni di euro. A Seriate, Zanica e Cavernago in provincia di Bergamo tra la sera del 23 giugno una serie di trombe d’aria ha scoperchiato alcune abitazioni.

A Madesimo il 17 luglio la siccità ha completamente prosciugato il bacino artificiale di Montespluga e la diga si è dovuta fermare. Non è andata meglio ai grandi laghi che per tutta l’estate e gran parte della primavera sono rimasti ben al di sotto dello zero idrometrico, con gravi danni alle sponde che sono crollate e al turismo nell’anno del ritorno degli stranieri in Italia dopo il Covid. Le società di navigazione dei laghi di Como e Maggiore sono stati costretti a limitare le proprie corse perché alcuni approdi erano irraggiungibili, a causa del fondale troppo basso, a Sirmione, nella zona di Jamaica Beach a causa del livello sceso sotto i minimi è affiorata una spiaggia di sabbia lunga centinaia di metri.

"Nella lotta alla crisi climatica – spiega Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – da troppi anni l’Italia sta dimostrando di essere in ritardo. Continua a rincorrere le emergenze senza una strategia chiara di prevenzione, che permetterebbe di risparmiare il 75% delle risorse economiche spese per i danni provocati da eventi estremi, alluvioni, piogge e frane, e non approva il Piano nazionale di adattamento al clima, dal 2018 fermo in un cassetto del Ministero dell’Ambiente. Basti dire che negli ultimi 9 anni sono stati spesi oltre 13 miliardi di euro per rimediare ai danni immediati provocati dalle emergenze meteoclimatiche".