REDAZIONE CRONACA

Margno, l'oasi naturalistica sotto sequestro

Nel mirino l’assegnazione dei lavori da parte della Comunità Montana dopo le denunce sui maltrattamenti ai cervi ospitati di FABIO LANDRINI

Corpo forestale

Lecco, 28 gennaio 2016 - Un vero e proprio vaso di Pandora si sta scoperchiando sulla vicenda che ha visto operare Comunità montana, Provincia di Lecco, Comune di Margno e Comune di Casargo per la realizzazione di un’area naturalistica attrezzata e mai realmente avviata. Con un sopralluogo ieri mattina alla struttura di Prà Cainarca sono entrate nel vivo le indagini condotte dal Corpo forestale dello Stato.

«Stiamo svolgendo degli approfondimenti a carattere generale come richiesto dalla Procura della Repubblica che vuole vederci chiaro sulla proprietà degli animali e sulla loro gestione», spiega il comandante provinciale Andrea Turco. I quattro cervi e il capriolo attualmente ospitati nel recinto sono infatti sottoposti a sequestro, dunque non si muoveranno dalla struttura sino a nuovo ordine. Ad accompagnare i forestali ai Piani delle Betulle anche il veterinario dell’Asl Paolo Bianchi che ha potuto constatare le condizioni degli animali. «Gli esemplari sono in perfetta salute - ha spiegato - I due recinti sono comunicanti e sia i cervi che il capriolo femmina possono muoversi liberamente all’interno del perimetro, anche se come consuetudine per questi animali, ognuno si è stabilito in una propria zona». Con la situazione così cristallizzata spetta ancora al Comune di Margno occuparsi degli animali, come sta facendo dal maggio scorso dopo che la cooperativa che aveva in gestione il Parco abbandonò improvvisamente l’impresa.

Nei giorni scorsi la Forestale e il personale del Nucleo investigativo avevano acquisito documentazione alla Provincia di Lecco, ai Comuni di Margno e Casargo e soprattutto in Comunità montana della Valsassina, attore principale della gran parte delle iniziative legate al Parco faunistico. A portare all’attenzione della cronaca il Parco faunistico ai Piani delle Betulle furono le denunce di alcuni villeggianti e residenti che nelle giornate del ponte dell’Immacolata notarono all’interno del recinto uomini con bastoni e cani, forse intenzionati a catturare i cervi e il capriolo ospitati.

di FABIO LANDRINI