Mantovani: "Sulle varianti del virus non fasciamoci la testa"

Il direttore scientifico dell'Humanitas indica le priorità: "Vacciniamoci il più rapidamente possibile"

Alberto Mantovani

Alberto Mantovani

Milano, 8 febbraio 2021 - L'immunologo Alberto Mantovani fa il "pompiere" sulle varianti Covid e rassicura la popolazione sull'efficacia dei vaccini. "Siamo relativamente tranquilli che i vaccini proteggono contro la variante cosiddetta inglese - ha detto il direttore scientifico dell'istituto clinico Humanitas di Rozzano, nel Milanese, intervenendo a Sky Tg 24 - Abbiamo preoccupazioni per la variante sudafricana e quella brasiliana. Però su questo non fasciamoci la testa perché ci sono anche dati che parlano di una protezione parziale". 

La comparsa sulla scena della pandemia di diverse varianti, dall'inglese, la prima a diffondersi, fino a sudafricana e brasiliana, le più preoccupanti, passando per quella messicana non deve rappresentare un motivo di preoccupazione per quanto riguarda il vaccino, è il ragionamento del luminare milanese. Anzi, istituzioni e scienza devono lavorare perché la campagna acceleri, cercando di garantire l'antidoto a una fascia di popolazione la più ampia possibile, in tempi rapidi.  "Abbiamo bisogno di fare ricerca sulle varianti - ha aggiunto Mantovani - Dobbiamo conoscere quelle che abbiamo in casa e capire in che misura i vaccini di cui disponiamo ci proteggono ma la cosa importante è vacciniamoci e facciamolo il più rapidamente possibile". L'allarme è scattato dopo che uno studio preliminare condotto in Sudafrica, ancora in attesa di validazione, ha rivelato che il vaccino Oxford-AstraZeneca è efficace solo al 10% nei casi di contagio lieve o moderato relativi alla variante sviluppata proprio nel paese sudafricano. Da parte sua Moderna aveva annunciato come il suo vaccino, invece, fosse efficace contro le varianti inglese e sudafricana.

Le varianti inglese, sudafricana e brasiliana hanno fatto il loro ingresso in Lombardia da un'unica porta, l'aeroporto internazionale di Malpensa. E' stata l'Ats Insubria, competente per quanto riguarda la provincia di Varese, in cui si trova lo scalo della brughiera, a rendere noti i primi casi delle varianti, identificate in dipendenti delle compagnie aeree e passeggeri sottoposti a tampone dopo l'atterraggio del loro volo. Intanto è in partenza un'indagine rapida per la valutazione della prevalenza della variante inglese in Italia ed è stato anche messo a punto un test rapido che in due ore permette di identificare le tre varianti del virus SarsCoV2 in circolazione in Italia.