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Rave party a Maleo, allarme per variante Delta. De Luca: "Finiranno in terapia intensiva"

Non usa mezzi termini il presidente della Regione Campania. Numerose le critiche per quanto accaduto: 700 persone, tante senza mascherina

Alcuni partecipanti al rave

Maleo (Lodi) - Il Coronavirus? Come se non fosse mai esistito e come se Codogno, il paese dove è stato individuato il primo caso di Covid in Italia nel febbraio 2020, non fosse a due passi. Ma soprattutto come se nel paese dove si sono dati appuntamento 700 giovani per un rave party non ci fosse un focolaio del virus con alcuni contagiati di cui due dalla variante Delta. 

A Maleo l’afflusso di giovani, moltissimi dei quali senza mascherina, è cominciato alle 23 di sabato. I partecipanti hanno raggiunto il posto designato con ogni mezzo: camper, roulotte, auto e persino a piedi, percorrendo la distanza di dieci chilometri, dalla stazione ferroviaria di Codogno fino alla zona in aperta campagna. I ragazzi sono arrivati richiamati dal tam tam su internet da diverse zone d’Italia, ma anche dalla Francia, dalla Svizzera e dalla Germania. Gli organizzatori hanno rotto il lucchetto del cancello che sbarra l’accesso alla vecchia cava in località cascina Ronchi, tra Maleo e Cornovecchio, in provincia di Lodi, ed hanno posizionato al suo interno il camion con le casse e una sorta di zona ristoro con bevande assortite con tanto di prezzi. 

Quando è scattato l’allarme le forze dell’ordine, visto l’afflusso imponente, non hanno potuto far altro che ’scortare’ i ravers impedendo che si generassero situazioni di pericolo. È intervenuto anche il sindaco Dante Sguazzi che è rimasto sul posto fino alle 5.30 del mattino, entrando in un primo momento nell’area per verificare come si stava svolgendo la mega festa. "C’è preoccupazione perché le norme anti-Covid non sono state rispettate. In una zona come la nostra, con Maleo che ha subìto la grave situazione epidemiologica, è sicuramente un evento spiacevole che spero non si ripeta più", ha commentato il primo cittadino. Le forze dell’ordine hanno controllato il viavai dei partecipanti e sono stati identificati e denunciati alcuni tra i presunti organizzatori del rave party. La loro posizione è al vaglio dell’autorità giudiziaria. Contemporaneamente, è stato anche sequestrato materiale audio.

Molte le critiche per quanto accaduto. "Occorre cambiare la normativa statale, basta buonismo e politicamente corretto e certa 'gente' non deve nemmeno permettersi di pensare, solo di pensare, di organizzare certe iniziative in violazione di tutte le normative e senza rispetto di chi ancora soffre per il Covid. E se lo fa, il giorno dopo deve essere immediatamente sanzionata e punita. Punita realmente. Non con la galera, per carità. Ma mandandoli a 'pulire cessi' e con opere di assistenza sociale a favore di chi soffre e ha bisogno", ha scritto su Facebook Pietro Foroni, assessore lombardo alla Protezione civile ed ex sindaco di Maleo. "Scusate lo sfogo personale - ha sottolineato l'assessore -. Ma non si può più andare avanti con gli irresponsabili che pensano di essere sopra la legge".  "Le istituzioni e le forze dell'ordine dovevano impedire il rave party 'no mask' avvenuto a Maleo, nel lodigiano, all'arrivo dei primi partecipanti.", ha aggiunto l'assessore lombardo alla Sicurezza, Riccardo De Corato. "I residenti hanno segnalato la loro presenza ma non si è intervenuti per allontanarli ed evitare un pericoloso raduno di 700 giovani senza mascherine. Il raduno è cominciato sabato sera con il primo arrivo di un centinaio di ragazzi in treno che da Codogno hanno raggiunto a piedi il luogo del rave, una ex cava. Dovevano essere bloccati immediatamente", ha concluso.

Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che, a margine dell'inaugurazione del reparto di terapia intensiva del Policlinico Vanvitelli a Napoli, ha detto: "Questa cosa delle mascherine è diventata come una battaglia di civiltà. 'Abbiamo tolto le mascherinè, sento dire. Imbecille, hai tolto un elemento di protezione per te, per i tuoi figli e per i tuoi familiari. questo è tutto". "Abbiamo già cominciato - ha aggiunto - a vedere quello che succede. Qui a Napoli per la verità la metà dei cittadini già non la metteva la mascherina, mancava solo che rendessimo non obbligatorio l'uso. Ma abbiamo visto a Lodi, i rave rave party, gente che va a ballare, centinaia di ragazzi, come siamo felici, che bella libertà abbiamo conquistato. Questi andranno a finire in terapia intensiva fra poco. Questa è la situazione che dovremmo evitare se ci teniamo a vivere tranquilli".