Il boxer salva la lupa con il dono delle cellule staminali

Tavazzano, una fucilata aveva leso la colonna alla piccola Lara. Le cellule sono state usate per tentare di rinforzare i nervi danneggiati dai pallini di LAURA DE BENEDETTI

A sinistra la lupacchiotta Lara, a destra il boxer Emma

A sinistra la lupacchiotta Lara, a destra il boxer Emma

Tavazzano, 8 dicembre 2015 - Ricordano un po’ il cerbiatto Bambi disneyano a cui un cacciatore ha ucciso la mamma o quelle coppie ‘anomale’ come il gatto e la gabbianella di Sepulveda. In realtà la boxer Emma, di 2 anni, e la lupa Lara, di 6 mesi, che non si sono mai conosciute, hanno una storia che passa attraverso gesti di bontà e cattiveria ma ha molto più a che fare con le frontiere della neuroscienza veterinaria.

Lara, lupacchiotta allo stato selvatico, a causa di un pallino di piombo sparatole da ignoti che le si era conficcato tra due vertebre lombari, ha subito una lesione alla colonna vertebrale, con infezione e deficit neurologico. La Provincia di Pistoia, dandole il nome della sua salvatrice, l’affida al Centro recupero Fauna Selvatica di Monte Adone. Dopo alcuni giorni di ‘terapia intensiva’ viene portata all’Ospedale Veterinario San Michele di Tavazzano, nel Lodigiano, dove il direttore sanitario, Offer Zeira, la sottopone ad un intervento chirurgico per liberare i nervi del midollo spinale dai frammenti ossei. «In sede operatoria è stato confermato un danno importante al tessuto nervoso - spiega il dottor Zeira -. È stato dunque scelto di utilizzare cellule staminali per aiutare la guarigione dei nervi. Le staminali già disponibili presso la nostra banca della boxer Emma, adottata da una persona buona, hanno aiutato a trattare e forse a curare (serviranno un paio di mesi, ndr) Lara, lupa vittima della cattiveria umana. Sulla carta sono nemiche; di fatto provengono, in tempo remoti, dagli stessi progenitori, una parte addomestica, l’altra lasciata allo stato selvatico, in realtà con lo stesso sangue». «Per me donare le cellule del midollo di Emma non era una decisione da prendere ma una cosa da fare - afferma Maria Cristina Buttignoni, di Lodi, responsabile del Centro Diurno Danelli e volontaria dell’ass. ‘Aiutami! Boxer rescue (www.rescueboxer.it) che dal 2007, a Salsomaggiore, ha aiutato circa 750 cani - . È una questione civile: io stessa sono donatrice Avis e, potenziale, di midollo. Ho messo a disposizione Emma, una dei miei 4 boxer, per permettergli di curare altri cani con malattie neurologiche».