LUCA BALZAROTTI
Cronaca

Lombardia multietnica, quasi il 12% dei residenti è straniero: i dati provincia per provincia

Mantova e Cremona spinte dalle nascite, a Milano situazione stabile. A Sondrio il tasso più basso: solo il 6% dei valtellinesi è immigrato

La popolazione milanese è sempre più diversificata (foto di repertorio)

La popolazione milanese è sempre più diversificata (foto di repertorio)

Più di un residente su dieci in Lombardia è straniero. Secondo il ventinovesimo Rapporto Ismu sulle migrazioni presentato presentato ieri a Milano alla Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, la popolazione ha raggiunto nel 2023 quota 1.176.169: 597.633 donne (50,8%) e 578.536 uomini (49,2%). Sono 20mila in più dell’anno prima (+110mila in Italia).

L’incidenza è salita all’11,8% sul totale dei residenti nella regione. Il tasso più alto si registra nel Milanese, dove il 14,7% dei residenti è straniero, e nelle province a sud: Mantova (13,6%), Lodi (12,7%), Cremona (12,1%), e Pavia (11,8%).

Nell’Alta Lombardia - ad eccezione di Brescia (12%) - le percentuali sul totale della popolazione scendono: Sondrio con il 6% è la provincia con il dato più basso, davanti a Como (7,9%), Lecco (8,1%), Varese (8,5%). Monza, col 9,1%, rappresenta idealmente il centro di una regione divisa in due.

Il 40,4% degli stranieri lombardi risiede tra Milano e provincia, 475.171 in tutto: nel Bresciano si concentra il 12,8% (150.383 stranieri), nella Bergmasca (120.821) il 10,3%. Monza (79.907) e Varese (75.035) accolgono il 6,8 e il 6,4%, mentre le altre aree si dividono quote inferiori: Pavia, con 63.495 residenti, assorbe il 5,4% del totale della popolazione straniera, Mantova (55.144) il 4,7%, Como (47.149) il 4%, Cremona (42.483) il 3,6%, Lodi (28.915) il 2,5%, Lecco (26.962) il 2,3%. Ultima è Sondrio con 10.704, lo 0,9%.

Il Rapporto Ismu ha fotografato anche le comunità più radicate nelle province. A Milano quella egiziana rappresenta il 13,9% degli immigrati stabili, davanti a quella romena (10,5%) e filippina (9,7%). Qui col 9% si trova anche quella cinese, che compare solo a Varese (5%). I marocchini hanno scelto Bergamo, Lecco e Sondrio: qui sono i più numerosi sul totale degli stranieri presenti con percentuali che oscillano dal 14 al 16%.

La rappresentanza romena domina in più province, soprattutto a sud: il dato più significativo è a Cremona dove la percentuale arriva al 27%, di poco superiore a Lodi (26,7%) e Pavia (26,4%). A Monza guida la graduatoria con il 19,6% degli stranieri residenti, seguono Brescia (16,4% ) e Como (13,4%).

Gli albanesi, tra le prime popolazioni a trasferirsi in Italia, resistono al primo posto solo a Varese (12,6% del totale dei residenti stranieri), mentre a Mantova è la comunità indiana la più radicata (18%). Le presenze di ucraini entrano tra le prime nazionalità a Monza (7,4%), Varese (7,1%), Pavia (7%), Sondrio e Como (6,4%).

A rappresentare l’Africa insieme a Marocco ed Egitto compare il Senegal (a Bergamo e Lecco) mentre il Sudamerica è quasi esclusivamente filippino. A Brescia e Como vive anche una buona percentuale di pakistani.

Dal punto di vista anagrafico, il 76% degli stranieri residenti in Lombardia ha tra i 15 e i 64 anni. L’incidenza più elevata di minorenni si nota nella provincia di Lodi (25,9%) che vanta anche la quota più bassa di over 65 (4,1%).

Al contrario Como ha il tasso più significativo di stranieri in età lavorativa (77,3%), mentre Varese accoglie più residenti con oltre 65 anni (6,6%). Milano è la provincia dove l’incidenza delle nuove nascite sulle residenze pensa di meno (1%), mentre a Cremona e Mantova si registra il tasso più elevato (1,4%). In una regione dove la componente femminile è di poco superiore a quella maschile, Varese si scopre la provincia più rosa: la percentuale maschile scende al 46%, oltre tre punti in meno rispetto alla media lombarda.

Per Gian Carlo Blangiardo, presidente di Fondazione Ismu, "il fenomeno migratorio non è più l’emergenza di una volta: ha spinto la crescita della popolazione italiana. Siamo in un momento critico dal punto di vista della demografia e all’interno di questa la componente straniera ha un ruolo importante anche se non risolutivo".