Lombardia, l’ottimismo vittima del virus

Il sondaggio della Statale di Milano: salute e lavoro, l’epidemia ha reso tutti più vulnerabili. "E sull’apertura la gente vuole prudenza"

Coronavirus, persone con mascherine per le vie di Milano (Ansa)

Coronavirus, persone con mascherine per le vie di Milano (Ansa)

Milano, 12 giugno 2020 - I lombardi , a causa della pandemia, si sentono vulnerabili e temono di perdere il lavoro. Ma soprattutto il virus è riuscito a "fiaccare" l’ottimismo degli abitanti della "locomotiva d’Italia". Sono i risultati di un’indagine condotta dal dipartimento di Scienze Sociali e Politiche dell’università Statale di Milano che riguarda l’impatto del Covid-19 sul tessuto sociale della nostra Regione. I dati del terzo rapporto ResPOnsE Covid-19, a cura del laboratorio Sps Trend, mostrano quello che è successo nella coscienza dei lombardi, vittima del contraccolpo della crisi sanitaria e del successivo blocco delle attività produttive: "L’impatto della pandemia sull’opinione pubblica della nostra Regione è paragonabile, per dimensione, solo ai due conflitti mondiale e alla caduta del Muro di Berlino. Il Covid segna davvero uno spartiacque nella vita collettiva dei lombardi", dice il professor Cristiano Vezzoni, coordinatore di Sps Trend.

Professor Vezzoni, la Lombardia è stata la regione più colpita dal Covid-19. Con quali conseguenze sull’opinione pubblica? "Sul fronte sanitario è la regione dove la percezione dell’esposizione al contagio è più alta. Poco più di metà degli intervistati ritiene che oggi chi vive nella propria zona di residenza sia più esposto al contagio della maggioranza della popolazione nazionale. La percezione di vulnerabilità alla malattia va al di là dell’età, dell’estrazione sociale e dell’istruzione e riflette la tragica esperienza diretta della malattia da parte dei lombardi: il 40% conosce una persona morta di Covid-19, mentre nelle altre regioni questa percentuale si abbassa, anche se rimane sopra il 20%. Al 40% si deve aggiunge il 30% di lombardi che conosce persone ricoverate o contagiate dal virus. Il coronavirus incarna una crisi collettiva che tocca in modo diretto l’intera società lombarda".

Qual è stato l’impatto del virus sull’economia? "Anche in Lombardia, regione storicamente meno toccata dai problemi dell’occupazione, è diffuso il timore di perdere l’occupazione. L’esposizione al rischio tocca soprattutto gli autonomi: un terzo di costoro percepisce come probabile la perdita del lavoro. Il virus ha assestato un duro colpo all’ottimismo che i lombardi nutrivano nel sistema economico, una fiducia che prima del virus era superiore al resto del Paese e che invece dopo si è allineata alla media nazionale. Il 35% degli intervistati in Lombardia ha dichiarato che la condizione economica della sua famiglia è peggiorata: lo stesso vale per Veneto, Emilia Romagna e Italia in generale. Ne deriva anche un giudizio sulle misure anti-Coronavirus".

I lombardi fan del lockdown o aperturisti? "Fra i lombardi prevale la cautela. Nel Nord i cittadini della nostra regione sono i meno favorevoli ad un alleggerimento delle misure. Oggi il 60% ha chiesto di mantenere o inasprire le disposizioni anti-Covid. Un orientamento legato alla paura che si possa tornare indietro e vivere quella tragedia che si è conosciuta fin troppo da vicino".