Infrastrutture, cultura e zero tasse: locomotiva Milano pronta a ripartire

Come risollevarsi dopo il lockdown: alla Torre Branca l’incontro sul rilancio internazionale della città

Uno scorcio di Milano

Uno scorcio di Milano

Milano, 19 giugno 2020 - Il presente è segnato da un turismo fermo e un’economia che a Milano sta ripartendo a piccoli passi. Il futuro è una sfida per riattivare la "catena virtuosa che si è interrotta" a causa dell’emergenza coronavirus, riavviare la locomotiva d’Italia. Ne hanno discusso ieri imprenditori, docenti e politici nel corso di un webinar sul rilancio internazionale di Milano organizzato dall’associazione Milano Vapore e dal comitato M’Impegno. «La città non è quella del monopattino e della bicicletta ma quella dello stile italiano –spiega il presidente di Assoedilizia, Achille Colombo Clerici – Sul piano delle opere a Milano ci sono stati rimedi occasionali e palliativi, ma manca ad esempio una grande infrastruttura come il teleriscaldamento". Una leva potrebbe essere il Piano di governo del territorio ,depurato dalle sue "cariche virali" come "l’edilizia contrattata con grandi operatori internazionali che non guardano in faccia a nessuno, soffocando i piccoli e medi operatori".

Durante il convegno, moderato dal direttore del Giorno, Sandro Neri, il consigliere del Municipio 1, l’avvocato Giampaolo Berni Ferretti, ha rilanciato l’idea di una "Lombardia a tassazione azzerata" per consentire alle imprese di riprendersi dopo il lockdown in una delle zone d’Italia più colpite. Uno strumento anche per rilanciare il turismo a Milano, "cuore pulsante dell’Europa". La città "attira un certo tipo di turismo sensibile al patrimonio culturale – ha evidenziato la docente del master PolisMaker del Politecnico di Milano, Elisabetta Cicigoi – tutto ciò che ruota attorno all’arte è fondamentale. Manca ancora, però, una visione e strategia sul futuro". La posta in gioco non è da poco: solo a Milano il turismo e il suo indotto offrono lavoro a 160mila persone e 23mila aziende. Nel 2019, anno d’oro del turismo, sotto la Madonnina sono arrivati 7.5 milioni di visitatori, tra cui 3 milioni tra 19 e 35 anni, "Bisogna capire come attirare i millennial – ha proseguito la docente – una fascia molto attenta al tema della sostenibilità".

Di certo, almeno per un periodo, bisognerà scordarsi mostre con mille visitatori al giorno, fare uno sforzo organizzativo e ripensare l’accoglienza "trovando strumenti nuovi" con una "partnership tra pubblico e privato". Nel frattempo gli hotel vanno in sofferenza, in tanti rischiano di non riuscire più a riaprire i battenti. Una delle soluzioni potrebbe essere la riconversione in “condo-hotel“, appartamenti per affitti a breve e medio termine. "Dal 2015, anno di Expo, c’è stata una crescita esponenziale", ha analizzato Luca Finardi, vicepresidente Mandarin Oriental Italia. "Da allora Milano è stata percepita come l’unica città internazionale d’Italia – ha proseguito – e i milanesi si sono aperti al mondo. Bisogna continuare sulla strada del 2015, quello che serve è fare in modo che la città attiri ancora un pubblico internazionale riconquistando la sua fiducia. L’Italia ha già guadagnato appeal ma la Lombardia sta soffrendo. La comunicazione è fondamentale". Una vera ripartenza del turismo potrebbe esserci nella primavera 2021, ma si dovrà aspettare il 2023-2024 per arrivare ai risultati pre-coronavirus. "La strada è lunga e difficile – ha concluso Finardi – ma bisogna ripartire".