GUIDO BANDERA
Cronaca

Lo scenario da golpe e il Paese instabile

Nel 1974, la Casa Bianca discuteva della possibilità di un colpo di stato in Italia, in un contesto di instabilità politica e terrorismo

“Il colpo di stato militare è possibile, ma non credo avvenga". Sei giugno 1974, 9.30 del mattino. Sala Ovale della Casa Bianca. Undici giorni dopo la strage di Piazza della Loggia il presidente Usa Gerald Ford discute con John Volpe, ambasciatore in Italia. Chiacchierano della possibilità di un golpe in una nazione "in cui la situazione è critica". Senza stupore, senza allarme. La valutano come una delle eventualità. Oggi sarebbe surreale. Il 25 aprile 1974, però, era finita la dittatura di destra in Portogallo, aprendo per l’America l’abisso dei comunisti al potere in un Paese Nato. I colonnelli greci stavano per cadere a causa delle tensioni con la Turchia. La Spagna era ancora nelle mani di Francisco Franco. A parte la traballante Italia, sulle sponde europee del Mediterraneo solo la Francia era una solida democrazia. Un’Italia gestita dai generali non era impensabile.

"Non la faremo andare in malora", diceva il potente Segretario di Stato Henry Kissinger, che pochi mesi dopo avvisò Aldo Moro che "un accordo politico con i comunisti" era "fuori questione". L’Italia è importante. Non può "finire nello scarico". Il 1974 è l’anno del referendum sul divorzio, perso malamente da Dc e Msi, è anche l’anno della strage del rapido Roma-Monaco. Le bombe sono una componente chiave di quella fase, a cinque anni dalla prima strage, quella di Piazza Fontana.

"Mi dicevano che la matrice non fosse di destra – dirà Moro interrogato nella prigione delle Brigate Rosse –, ma io intuitivamente non ebbi mai dubbi e continuai a ritenere almeno come solida ipotesi che questi e altri fatti avessero lo scopo di bloccare certi sviluppi politici che si erano fatti evidenti a partire dall’Autunno caldo". Le Br non diedero peso. Non capirono. Di certo, invece, comprese Washington, che sapeva come una leadership traballante in Italia fosse un problema. "Che possiamo fare per loro?", si chiede Ford. "We give love and kindness". Diamo amore e gentilezza. Ma anche soldi. Un report Cia del 1977 calcola fra il 1948 e il ’72 una spesa di 75 milioni di dollari per i partiti italiani, 6 solo nel ’75 per le elezioni anticipate. Tutto per sostenere chi stava con la Nato. "Certo, se avessimo ancora De Gasperi – si rammaricava il presidente –... Forse all’Italia servirebbe una nuova Costituzione. Come in Francia". Ma non accadde nulla.