Trieste, cadavere nel parco: trovati vicino occhiali simili a quelli di Liliana Resinovich

"Sul corpo non ci sono segni evidenti di violenza", ha detto il procuratore capo. Lunedì l'autopsia per accertare se i resti appartengano alla donna scomparsa nel dicembre scorso

Liliana Resinovich in una foto tratta dal suo profilo Facebook

Liliana Resinovich in una foto tratta dal suo profilo Facebook

Il giallo del cadavere trovato in due sacchi neri a Trieste: quei poveri resti appartengono a Liliana Resinovich, la donna di 63 anni scomparsa dal 14 dicembre dell'anno scorso? Gli inquirenti continuano a essere convinti che sia così. Intanto dal procuratore capo della città giuliana, Antonio De Nicolo, arrivano alcuni dettagli sulle condizioni in cui è stata ritrovata la salma. "Non ci sono segni di violenza evidenti sul corpo", ha fatto sapere il capo dell'ufficio inquirente triestino.

"Tutto fa pensare - ha aggiunto il magistrato - che il corpo sia quello di Liliana Resinovich". In particolare, ad alimentare la convinzione degli inquirenti, c'è il ritrovamento di un paio di occhiali nell'area dove è stata scoperta la salma, che corrisponderebbero a quelli "visti nelle foto" della signora. Inoltre, sono compatibili le caratteristiche fisiche con quelle della donna scomparsa.

Tuttavia, "la certezza assoluta" - è sempre il procuratore capo che parla, che il corpo ritrovato nei giardini dell'ex ospedale psichiatrico di San Giovanni sia quello della 63enne "ancora non c'è". Per questo bisogna attendere l'autopsia, che potrà dire se il cadavere è stato trasportato nel boschetto o non è mai stato spostato da lì, da quanto tempo si trovava in questo luogo e anche a quando risale la morte. A causa delle condizioni meteorologiche molto fredde, su questi punti è stato ulteriormente complicato dare una prima indicazione ieri. Sembra comunque "difficile pensare fossero passati venti giorni" dalla morte "ma direi invece alcuni giorni, anche se è sempre l'autopsia che ci potrà dare la conferma", ha chiosato De Nicolo.

L'incarico verrà affidato venerdì dai pm titolari del fascicolo a un anatomo patologo, l'esame verrà eseguito lunedì. Sebastiano Visintin, il marito di Liliana, la donna alla quale potrebbe appartenere il corpo, alla notizia del ritrovamento della salma è stato portato in auto sul luogo del ritrovameno. "Speriamo non sia Lilly", ha detto. In serata ha accusato un malore ed è stato ricoverato in ospedale per accertamenti. Nel fascicolo aperto in procura a Trieste, intanto, non apparirebbe ancora il nome di alcun indagato: né per quanto riguarda la scomparsa di Liliana Resinovich né per quanto riguarda il ritrovamento del corpo nel boschetto, nell'eventualità remota che non si tratti della stessa Resinovich.