Liliana Resinovich, nuovi esami tecnici per risolvere il giallo di Trieste. Le novità

Si tratterebbe di accertamenti di natura biologica da effettuare su vari reperti e che saranno eseguiti a Milano

Milano, 8 febbraio 2022 - Dal Friuli Venezia Giulia alla Lombardia. Nuovi accertamenti tecnici irripetibili saranno svolti nell'ambito delle indagini sul caso di Liliana Resinovich, la donna di 63 anni scomparsa il 14 dicembre da Trieste e il cui cadavere e' stato ritrovato avvolto in sacchi neri nel parco dell'ex ospedale psichiatrico di San Giovanni. Li avrebbero chiesti gli investigatori della squadra mobile di Trieste che stanno conducendo le indagini.

A quanto si apprende gli esami dovrebbero essere svolti venerdì prossimo, 11 febbraio, nel Gabinetto regionale di polizia scientifica per la Lombardia della questura di Milano. Si tratterebbe di accertamenti di natura biologica da effettuare su vari reperti tra i quali gli indumenti intimi che indossava la donna al momento del ritrovamento, un guanto nero in tessuto elastico, una mascherina chirurgica, un cordino ed esami biologici sul materiale organico prelevato nel corso dei precedenti esami.

Analogamente ad altri test rinvenuti accanto al corpo come, la bottiglietta semivuota, si tratta di accertamenti "non ripetibili" di natura biologica. Gli investigatori cercano impronte e tracce di Dna. Verifiche verranno effettuate anche sulle chiavi di casa (come era emerso, la copia era quella di riserva, non quelle che la 63enne utilizzava di solito) e sulla mascherina chirurgica che Lilly aveva con se'.

Sono molti i reperti sui cui si stanno concentrando le indagini della Polizia scientifica e della squadra mobile. In questo momento l'inchiesta e' formalmente aperta per "sequestro di persona". Nessuno e' iscritto nel registro degli indagati. Le ipotesi restano due: omicidio e suicidio.