Legnano (Milano), 10 dicembre 2024 – Una celebrazione carica di emozione e memoria si è svolta a Villa Jucker, dove è stato omaggiato un eroe del ciclismo italiano: Libero Ferrario, il primo azzurro a indossare la maglia iridata.
Quel 25 agosto 1923, sulle strade polverose di Zurigo, Ferrario conquistava il titolo di Campione del Mondo su strada UCI, aprendo una nuova pagina nella storia dello sport nazionale. La vittoria di Ferrario fu molto più di un traguardo sportivo: fu una testimonianza di coraggio, fatica e determinazione.
Le strade sterrate e i mezzi di fortuna dell’epoca non bastarono a fermare la sua volontà d’acciaio. Quel giorno, l’atleta parabiaghese non corse solo per sé, ma per un’Italia che cercava riscatto, trovando nel ciclismo un simbolo di resistenza e speranza. L’evento, organizzato a un anno dal centenario di quell’epica vittoria, ha messo in luce non solo il campione, ma l’uomo e il legame indissolubile con la sua terra.
Grazie all’intervento del professor Raffaele Baroffio, autore del volume “Libero Ferrario, Giuseppe Saronni – Le esistenze parallele di due campioni del mondo ciclistico parabiaghese”, è stato possibile riflettere su come due figure straordinarie, nate nello stesso territorio, abbiano incarnato valori di sacrificio, determinazione e successo. Accanto al ricordo di Ferrario, la presenza di Giuseppe Saronni, altro gigante del ciclismo, ha dato vita a un dialogo ideale tra passato e presente, ricordando quanto il ciclismo sia specchio di una comunità che non si arrende mai.
Alla commemorazione non sono mancati ospiti d’eccezione, come Cordiano Dagnoni, presidente della Federazione Ciclistica Italiana, e i rappresentanti del G.C. Libero Ferrario Parabiago, realtà che tiene viva la memoria del campione. Un plauso è andato anche alla Famiglia Legnanese e a tutti coloro che hanno reso possibile un evento così significativo.