
Emanuele Monti e Alessandro Corbetta
Mialno, 15 ottobre 2019 - La Leva civica volontaria lombarda è legge. Il via libera è arrivato da parte del Consiglio regionale che, con 43 voti favorevoli, 14 contrari e 12 astenuti, ha approvato il provvedimento - relatore Emanuele Monti della Lega - destinato ai residenti in Lombardia e di età compresa tra i 18 e i 28 anni. La legge valorizza i valori della solidarieta' sociale e il dovere di concorrere al progresso materiale e spirituale della societa', individua le azioni formative e innovative per la crescita umana e professionale dei giovani, attraverso la partecipazione attiva alla vita delle comunita' locali sostenendo la collaborazione fra soggetti pubblici e privati e lo sviluppo dei servizi rivolti alla comunita'.
Per l'attuazione del provvedimento sono stati stanziati 1 milione e 400mila euro, 600mila dei quali sul bilancio 2020. Finanziamenti che pero', secondo il primo firmatario del provvedimento Alessandro Corbetta (Lega), "grazie ai fondi europei e ad altri fondi statali dai primi conti fatti potrebbero arrivare a 5 milioni".
La Leva civica lombarda è un servizio che si affianca al servizio civile nazionale, che continua a esistere e viene gestito attraverso un unico albo nazionale. I giovani saranno retribuiti con un assegno di 500 euro mensili a fronte di un impegno settimanale di 25 ore. La norma prevede anche che i volontari della lega civica non possono essere impiegati dagli enti in sostituzione del proprio personale con contratto di lavoro.
Il Movimento 5 Stelle con Marco Fumagalli ha parlato di "legge che poteva essere scritta meglio". "Tuttavia - ha aggiunto - ci asteniamo perchè grazie a questo provvedimento i nostri giovani potranno fare esperienze positive per il mondo del lavoro ma anche venire in contatto con situazioni grazie ai quali diventare cittadini migliori". Per Niccolò Carretta dei Lombardi Civici Europeisti la "Lombardia poteva osare di piu', il risultato e' stato una legge poca ambiziosa". Contrario il Partito democratico: "No a una legge che non garantisce una vera formazione civica dei giovani e si pone, tra l’altro, al di fuori delle competenze della Regione". “La legge - ha spiegato il capogruppo Pd, Fabio Pizzul - non risponde a quello che dovrebbe essere il suo obiettivo primario, costruire un percorso di educazione civile per i giovani, come ha sempre fatto il servizio civile nazionale, ora universale. Al centro della legge ci sono le pur importanti esigenze dei piccoli enti territoriali che, data la sempre maggiore scarsità di risorse, accolgono di buon grado volontari che difficilmente potranno però essere seguiti e adeguatamente formati. Una legge,insomma, che contraddice nella sostanza il suo obiettivo dichiarato”. “La legge - ha concluso il consigliere regionale Pd Gianni Girelli - presenta, inoltre, evidenti elementi di criticità, perché alcune disposizioni sconfinano in materie di competenza statale (soprattutto in materia fiscale) e per questo potrebbe essere impugnata ”.
Approvati anche due emendamenti gemelli di Lega e Lombardi civici europeisti che eliminano tra i requisiti di ammissione dei volontari quello dei 5 anni consecutivi di residenza nella Regione. "Una modifica necessaria per accedere anche a finanziamenti europei come Garanzia Giovani" ha spiegato il consigliere leghista Alessandro Corbetta. Controverso, invece, il punto sull'esenzione fiscale degli 'assegnì che riceveranno i volontari: la Lega, con un emendamento, l'ha introdotta nel testo rifacendosi alla norma sul servizio civile nazionale ma la mossa, secondo il consigliere Carmela Rozza del Pd, esporrebbe la norma al rischio di impugnazione da parte del Governo. "Il nostro obiettivo - ha replicato Corbetta - è equiparare la leva civica lombarda al servizio civile nazionale, quindi auspichiamo nel buonsenso di Roma. Quella approvata oggi è una norma innovativa con cui la Lombardia fa da apripista e da modello per le altre Regioni".