Leo Gheza, impresa in Karakorum: aperta una nuova via sulle Torri di Trango

L'alpinista camuno, in compagnia di Francesco Ratti e Alessandro Baù, ha scalato una parete di 500 metri con difficoltà fino al 7a

Hanno scovato una linea sconosciuta nelle cattedrali di roccia fra le più belle del mondo e sono riusciti ad aprire una nuova e bellissima via. Sta suscitando clamore, non solo nell'ambiente alpinistico, l'ultima avventura dello scalatore camuno Leo Gheza, di Francesco Ratti e di Alessandro Baù, che alla fine di luglio hanno scalato una linea ancora inviolata nel Karakorum, sulle Torri di Trango in Pakistan.

La nuova via aperta sulle Torri di Trango (Instagram)
La nuova via aperta sulle Torri di Trango (Instagram)

Un oceano di granito verticale che domina il ghiacciaio del Baltoro in Pakistan sul quale hanno lasciato la loro traccia gli scalatori più forti del mondo. "Sembra incredibile che quell'evidente diedro al centro dell'Uli Biaho nel 2022 fosse ancora inviolato", ha scritto Baù. Precisamente  la via percorre la parete est dell'Uli Biaho Spire, una torre che raggiunge i 5.620 metri. Dopo un periodo di acclimantamento sulla Great Trango Tower la vetta della montagna è stata raggiunta il 23 luglio.

La via, lunga poco più di cinquecento metri con difficoltà fino al 7a, è stata chiamata 'Refrigererator Off-width'. "Un nome, un dato di fatto, è quello che abbiamo scelto per la linea in centro alla parete", hanno raccontato. "Il nome ricorda la fresca brezza che usciva dal grosso e largo diedro al centro della parete", ha raccontato Ratti. "Freddo intenso, un bivacco e diversi tratti di misto", ricorda Baù. Ora i tre sono già tornati "alla civiltà dopo una disintossicazione totale da internet, da birra e da qualsiasi altro confort per 32 giorni", scrive Gheza.