Milano, 5 ottobre - L'europarlamentare di Fratelli d'Italia, Carlo Fidanza e Roberto Jonghi Lavarini, conosciuto anche come il ''barone nero'', sono indagati per le ipotesi di finanziamento illecito al partito e riciclaggio nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Milano sulla 'lobby nera', nata da un'inchiesta giornalistica di Fanpage sulla campagna elettorale di Fratelli d'Italia, di cui Jonghi Lavarini non è un esponente. Oggi il nucleo di polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza, su delega della Procura di Milano, ha perquisito la sua abitazione.
La Procura di Milano intanto sta acquisendo, attraverso il lavoro degli investigatori della Finanza, l'intero girato (circa 100 ore) dell'inchiesta che ha portato all'apertura di un fascicolo per finziamento illecito ai partiti e riciclaggio relativo alla campagna elettorale di Fratelli d'Italia per le amministrative di Milano. L'indagine, coordinata dai pm Giovanni Polizzi e Piero Basilone, sta verificando anche eventuali profili di apologia di fascismo. Oltre a fare accertamenti contabili, infatti, il primo passaggio dell'indagine è l'acquisizione in corso del filmato integrale con le registrazioni dei dialoghi di un cronista 'infiltrato' da imprenditore e Roberto Jonghi Lavarini, condannato a due anni per apologia del fascismo, Carlo Fidanza, europarlamentare e capo delegazione di Fratelli d'Italia e la candidata a Palazzo Marino di Fdi l'avvocato Chiara Valcepina. Dialoghi in cui viene a galla un sistema di 'lavanderia' per pulire soldi versati in nero destinati alla campagna elettorale e usati anche per altre elezioni e poi incontri con esplicite battute razziste, fasciste e sessiste e anche riferimenti al discorso di Hitler alla birreria di Monaco e saluti romani.