Nuove regole isolamento positivi: verso svolta light. Tamponi e durata: cosa può cambiare

Clementi (San Raffaele): è possibile che anche questa ondata vada scemando nelle prossime settimane, giusto aprire riflessione e alleggerire norme

Milano - Oggi sono 71.075 i nuovi casi di Covid in Italia e 155 i morti. Da ieri sono +341.191 i tamponi effettuati e il tasso di positività è al 20,8%. In calo i ricoverati: sono in totale 10.944 (-40 rispetto a ieri) i ricoverati con sintomi mentre sono 405 (-5) i ricoverati in terapia intensiva con 43 ingressi del giorno. La curva epidemiologica ha ormai da alcuni giorni raggiunto e superato il picco. Con il progressivo (e auspicato) esaurimento dell'ondata estiva potrebbero cambiare le regole riguardanti l'isolamento dei positivi al Covid. 

Le regole in vigore oggi

Ma quali sono le regole attualmente in vigore (confermate negli scorsi giorni dal ministero)? Le persone risultate positive al test diagnostico (molecolare o antigenico) per SARS-CoV-2 sono sottoposte alla misura dell’isolamento. Sono previsiti almeno dieci giorni di isolamento dal primo tampone positivo di cui gli ultimi tre senza sintomi (esclusi perdita di gusto e olfatto). I giorni di isolamento sono ridotti a sette per chi ha ricevuto la dose booster e per chi ha completato il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni. La regola: si può uscire dall’isolamento soltanto dopo un test negativo. Ma se si è ancora positivi al test molecolare o antigenico e non si presentano sintomi da almeno 7 giorni (esclusi perdita di gusto o perdita di olfatto) si può interrompere l’isolamento al termine dei 21 giorni.

Clementi: giusta riflessione su alleggerimento

Fino ad ora - anche alla luce dell'impennata di contagi che si è registrata tra fine giugno e inizio luglio sulla spinta di Omicron 5 - la situazione epidemiologica ha indotto a non cambiare le regole. Ma un allegerimento potrebbe essere in arrivo, in tempi stretti. "Io vedo bene il fatto che si sia aperta una riflessione su come alleggerire l'isolamento dei positivi a Sars-CoV-2 - ha commentato Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell'università Vita-Salute San Raffaele di Milano. "Oggettivamente la modalità, per esempio, dei 21 giorni", ancora oggi la durata massima dell' isolamento in caso di positività al virus, "è tarata su ciò che era questa infezione nel primo anno. Ritengo inoltre che, poiché molte delle persone che sono positive a Covid oggi o si sono già infettate" in passato "o sono già vaccinate, la presenza del virus sia veramente transitoria, di pochi giorni. Per cui va benissimo consentire di aspettare solo due giorni dopo la fine dei sintomi per fare il test e, se negativo, tornare liberi di uscire" "Io auspicherei che questa svolta possa esserci subito. Anche se adesso, sulla base dei dati dell'Istituto superiore di sanità, siamo in un momento di riduzione dell'incidenza dei contagi e quindi è possibile che anche questa ondata vada scemando nelle prossime settimane", ha concluso. 

Cosa può cambiare: dai tamponi al limite massimo dell'isolamento

Ma cosa potrebbe cambiare? Partiamo dal tampone. Un'ipotesi è quella di dare la possibilità di effettuare il tampone già dopo 48 ore senza sintomi e, in caso di esito negativo, tornare subito liberi di uscire. Sebbene sia ancora da discutere la versione finale delle nuove regole, fra le altre strade che si stanno valutando c'è anche quella di ridurre la durata massima dell'isolamento a 10-15 giorni dagli attuali 21. Di queste tematiche si è discusso con le Regioni e, una volta definiti i punti, il prossimo passo è  la predisposizione di una circolare del ministero della Salute che metta nero su bianco il nuovo corso.

Costa: intervenire su positivi senza sintomi

Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, ha spiegato che di augurarsi che l'attesa circolare del ministero delle Salute "arrivi presto, perché questo significherebbe veramente arrivare a una convivenza con il virus. Convivere" con il virus "significa che, di fronte a positivi senza sintomi, si possa ridurre la quarantena e addirittura andare al lavoro, magari con una semplice mascherina, anche Ffp2. Altrimenti rischiamo di bloccare nuovamente il Paese".