Attacchi hacker, password troppo semplici: ecco i codici di sicurezza più vulnerabili

Al primo posto in Italia i nomi maschili più diffusi e le squadre di calcio. Combinazioni facilmente intercettabili dai pirati informatici a caccia di dati sensibili

Lo studente aveva già incassato 20mila euro

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Milano, 28 ottobre 2021 - Le attività degli hacker non si sono di certo fermate a causa della pandemia, anzi nel 2021 hanno subito una ulteriore accelerazione. I dati dell'Osservatorio Cyber, rilasciato dal Crif in occasione del mese dedicato alla cybersecurity, confermano infatti che nella prima metà dell'anno in corso sono stati oltre un milione gli alert ricevuti da utenti italiani relativamente a un attacco informatico ai danni dei propri dati personali, in crescita del +56,3% rispetto alla precedente rilevazione.

Attenti alle password

Per difendersi dagli hacker, particolare attenzione va data alla scelta delle password. Anni fa fece scalpore il fatto che Mark Zuckerberg, il numero uno di Facebook, avesse scelto come password un semplice "dadada", diventando quindi facile preda dei pirati informatici. L'imperativo principale per difendere la propria privacy sul web è quindi inventare codici segreti inattaccabili. Ma, rileva l'Osservatorio Crif, la maggior parte degli internauti sceglie come parola di sicurezza elementi facilmente reperibili.

I codici segreti vulnerabili più utilizzati

Ad esempio, per quanto riguarda l'Italia, troviamo ai primi posti i nomi maschili più diffusi, come "andrea", "francesco" e "giuseppe", e nomi di squadre di calcio famose come "Juventus" e "Napoli". A livello globale, invece, al primo posto della top 10 delle  password più utilizzate nel primo semestre 2021 si trova "123456", seguita da "123456789" e da "qwerty", così come nel semestre precedente. Un cambiamento si può notare nelle ultime posizioni della top 10, dove "querty123" supera "1234567890". Ma attenzione: gli esperti segnalano che si tratta di combinazioni di numeri e lettere molto semplici, facilmente intercettabili da parte degli hacker e, conseguentemente, altamente vulnerabili.

Pigrizia

D'altro canto, l'utilizzo di password così basiche, dice il barometro Crif, "rivela la poca esperienza o la pigrizia degli utenti del web, che spesso non seguono le più elementari regole per proteggersi da eventuali intrusioni, ad esempio scegliendo  password lunghe e diverse per ogni account importante, con combinazioni prive di legami con informazioni personali".

I consigli

Per limitare la diffusione di questi dati sensibili, raccomandano gli esperti, "sarebbe importante che gli utenti attivassero, dove possibile, l'autenticazione a due fattori per evitare che gli hacker possano entrare negli account anche avendo scoperto login e password, così come sarebbe consigliabile prestare la massima attenzione all'utilizzo delle reti WiFi pubbliche, dove anche la password più sicura potrebbe essere intercettata, e ai rischi connessi alla memorizzazione delle credenziali su computer pubblici o condivisi".