La sveglia a Leopoli ha il suono acuto e modulato della sirena antiaereo. Quella delle 10 è la prima delle tre che ormai scandiscono la giornata. La gente che scende nei rifugi sembra più infastidita che preoccupata, è già iniziato il processo di normalizzazione dell’emergenza. L’area giochi per i bambini resta deserta anche al termine dell’allarme, neppure i piccoli hanno voglia di salire sull’altalena ghiacciata con questa atmosfera.
Nella piazza principale della città, è un continuo viavai e sotto la bandiera giallo-azzurro che sventola dal palazzo di fronte sono in tanti a urlare ’Slava Ukraini!’, gloria all’Ucraina. Agli angoli delle strade ci sono tre tipi di code: davanti ai bancomat, alle farmacie e alle armerie. Comprare un’arma è diventato così semplice che non ce ne sono per tutti. La fila si allunga, a volte fa il giro dell’isolato. Questa è la W generation, la war generation ucraina.