Sciare in Svizzera: niente Green pass sulle piste. Cervinia chiede controlli automatizzati

Il fronte della montagna si spacca: ora c'è il timore che i no green pass scelgano gli impianti elvetici

Piste riaperte a Cervinia e controllo Green pass

Piste riaperte a Cervinia e controllo Green pass

Dopo il successo del primo fine settimana sulle piste da sci di Breuil-Cervinia, con circa 2.000 appassionati che hanno approfittato dell'apertura degli impianti per salire a Plateau Rosa e svalicare in Svizzera, la Cervino spa auspica l'ultilizzo del "controllo automatizzato di green pass e documenti", per evitare code. Una ripartenza tanto attesa, dopo la stagione affossata dal Covid l'anno scorso, e l'introduzione delle nuove regole sul Green pass, obbligatorio per accedere agli impianti di risalita (salvo che per i minori di 12 anni). 

Ma già il fronte della montagna inizia a spaccarsi con la vicina Svizzera che annuncia la possibilità di sciare senza Green pass. Sarà infatti possibile utilizzare gli impianti di risalita senza tessera sanitaria, a condizione che si indossi la mascherina come nei trasporti pubblici. Per quanto riguarda i comprensori sciistici binazionali, il controllo dei certificati non spetterà alle località svizzere quando il Paese confinante richiederà il pass sanitario, ha affermato il presidente dell'associazione degli operatori, Hans Wicki all'agenzia Keystone-ATS. La Svizzera, dove la stagione degli sport invernali inizia verso la fine di novembre, condivide i comprensori sciistici con l'Austria e la Francia, ad esempio le "Portes du Soleil" o "Jura sur Léman".  Come l'anno scorso, gli impianti di risalita "possono iniziare la stagione invernale alle stesse condizioni dei mezzi pubblici": obbligo di indossare la mascherina, cabine ventilate e distanza all'interno degli edifici. 

A differenza della Francia, dove gli impianti erano stati chiusi per tutto l'inverno lo scorso anno, la Svizzera li aveva lasciati funzionare normalmente nonostante un rimbalzo della pandemia di Covid-19. L'associazione Swiss Skilift ha sottolineato come "Senza l'apertura dei comprensori sciistici, la Svizzera avrebbe subito una perdita economica complessiva di circa 6 miliardi di euro di franchi svizzeri". Le località elevetiche avevano comunque risentito delle difficoltà incontrate da alcuni turisti stranieri per sciare in Svizzera, con una perdita media - secondo stime degli operatori  - del 24% di fatturato per gli impianti di risalita. L'associazione ha anche promesso di impegnarsi con altri attori del settore a favore della vaccinazione anti-Covid, che in Svizzera rimane a un livello inferiore rispetto ai grandi vicini.