Allarme pesticidi in Lombardia, livelli di glifosato pericolosi per l’uomo nelle acque agricole

Uno studio dell’Università di Milano e dell’Istituto di ricerca sulle acque e presentato da Legambiente ha rilevato livelli fino a migliaia di volte superiori a quelli stabiliti dalla legge

Nelle acque della Lombardia più prossime alle zone agricole sono stati rilevati livelli pericolosamente alti di pesticidi pericolosi per la salute umana e l’ecosistema naturale. Più precisamente, quantità di glifosato fino a migliaia di volte superiori a quelli consentiti per legge sono stati individuati in diversi punti della “maglia fine di canali, rogge e fontanili che innerva la pianura lombarda”.

Cos’è il glifosato

Il glifosato è uno degli erbicidi più utilizzati in agricoltura. Si tratta di una molecola a basso costo ed elevata efficacia e solubilità in acqua. In Italia costituisce il pesticida più usato, tanto da costituire il 52% di tutti gli erbicidi utilizzati, nonché quello che rintracciato più frequentemente nelle acque superficiali del Paese.

In piccole quantità non è dannosa per l’uomo, ma la sua tossicità a lungo termine è potenzialmente cancerogena, può danneggiare cellule ed embrioni, interferisce con il sistema ormonale e favorisce la diffusione di batteri patogeni resistenti agli antibiotici. A livello naturale, l’uso di pesticidi e diserbanti si lega a catastrofiche perdite di biodiversità e al declino di quasi il 60% degli uccelli degli ambienti rurali europei.

I pesticidi nelle acque della Lombardia

La sua presenza nel reticolo irriguo secondario della Lombardia è stata misurata dalla Facoltà di Agraria dell’Università di Milano e dall’Istituto di ricerca sulle acque, in uno studio supportato dalla Fondazione Cariplo e presentato il 23 maggio da Legambiente Lombardia. Per l’occasione è stato illustrato anche l’Atlante sui Pesticidi elaborato, nella sua edizione italiana, dalla Coalizione Cambiamo Agricoltura.

Lo studio, spiega il ricercatore Fabrizio Stefani, “ha evidenziato riscontrati valori eccedenti il limite imposto, che è pari a 0,1 microgrammo per litro, fino a livelli di alcune centinaia di microgrammi per litro, con superamento del valore soglia di migliaia di volte: si tratta di valori che determinano inevitabilmente effetti tossici sulle comunità viventi nei corpi idrici”.

I rischi per agricoltura e alimentazione

Questi livelli sono molto pericolosi anche perché, attraverso i campi coltivati, finiscono nelle cose che mangiamo. A Pavia, alcune aziende hanno dovuto rinunciare a vendere i loro prodotti a causa di livelli anomali di pesticidi provenienti dalle acque usate per l’irrigazione.

“I dati hanno fornito le evidenze attese, facendo registrare valori di inquinamento da glifosato e da Ampa molto elevati e preoccupanti anche in quanto si tratta delle stesse acque che vengono impiegate per l’irrigazione dei campi”, ha dichiarato Stefano Bocchi, docente di agronomia dell’Università di Milano.