Padre uccide i figli, il giorno del dolore: lettere, fiori e palloncini per Elena e Diego

Da Gessate a Margno: lo sgomento per i due gemelli uccisi dal papà che poi si è tolto la vita. Il parroco: "Non lasciate che il male entri nel vostro cuore"

Elena e Diego, i due gemelli uccisi

Elena e Diego, i due gemelli uccisi

Margno (Lecco), 28 giugno 2020 - Sono passate poche ore dalla tragedia che ha colpito al cuore la Valsassina e il Milanese. Mario Bressi, 45 anni, di Gessate, ha ucciso i due figli gemelli. Elena e Diego, questo il nome dei due bambini, avevano 12 anni. A trovare i corpi senza vita dei fratelli è stata la madre, accorsa nella casa di villeggiatura di Margno (provincia di Lecco), dopo aver ricevuto un messaggio dal marito: "Non li rivedrai più". A nulla è servita la corsa contro il tempo per cercare di salvarli, era ormai troppo tardi. Morto anche il padre, che si è tolto la vita gettandosi da un ponte, nella vicina Cremeno. Sui social, poche ore prima, l'ultimo post: foto con i figli in montagna e la scritta "Io e i miei ragazzi sempre insieme". 

Il ricordo degli amici dei gemelli

Oggi a Margno e a Gessate è il giorno del dolore. Due comunità sotto choc per una tragedia che lascia senza parole. Gli amici dei due bambini hanno lasciato fiori, lettere e pensieri per i due amici, le cui vite sono state spezzate troppo presto. Appesi al cancello della villetta dove la famiglia viveva dal 2003, anche alcuni palloncini e un mazzo di fiori. Una lettera, battuta al computer e con un grande cuore rosso racconta i momenti quotidiani dei 12enni con gli amici: "Vi ricordate quando facevamo i compiti insieme che ogni volta voi urlavate e io morivo dal ridere? Vi adoro siete i migliori amici di sempre", ha scritto una di loro. Dolore e sgomento anche nel Lecchese, dove i bambini e la madre erano molto conosciuti: da 40 anni i nonni dei gemelli venivano in villeggiatura in Valsassina.

Cordoglio sui social

Sui social sono tanti i commenti di vicinanza e cordoglio verso la madre, mentre qualcuno definisce il padre come un "orco che ha usato i figli come un'arma per punire la madre". Si legge anche il dramma 'collaterale' di chi ha dovuto dire ai propri bambini che i loro amici erano morti, cercando di evitare che lo scoprissero dai social o guardando la tv. Tutti conoscevano la famiglia Bressi, non solo a Gessate ma anche a Gorgonzola, dove Mario è cresciuto, ha giocato a calcio nell'oratorio. Sportivo, amava il calcio e il tennis, mentre la moglie Tiziana pratica il pattinaggio, e far parte di una squadra di hockey inline. In questo si erano 'divisi' i figli. Diego giocava a calcio, Elena invece faceva free style in una associazione sportiva per cui la mamma era diventata dirigente. 

Il parroco: "Non lasciamo entrare il male nei nostri cuori"

Tra i vicini di casa l'incredulità per quanto accaduto e lo strazio per la mamma, travolta dal dolore. Nel corso dell'omelia della messa domenicale a Gessate don Matteo si è rivolto a una comunità profondamente scossa dall'accaduto: "Davanti al male c'è un'ancora di salvezza: è quando tu decidi di non farlo, di non reagire al male, non lo approfondisci, non lo sottolinei - ha detto il parroco -. Il male non vince se noi non lo facciamo vincere, se noi non lo lasciamo entrare nei nostri cuori e nelle nostre vite".