Margno, padre uccide i due figli: "Impossibile dimenticare le urla della madre"

Gli abitanti del residence dove Mario Bressi ha commesso il delitto prima di suicidarsi: i ragazzini venivano spesso coi nonni

La madre dietro gli uomini del soccorso

La madre dietro gli uomini del soccorso

Margno (Lecco), 28 giugno 2020 -   Viveva per loro e trascorreva ogni momento libero con loro, come testimoniano le decine di foto sui suoi profili social che lo ritraggono mentre li accompagna in bici, a cavallo, sui roller, agli airshow, a nuotare e soprattutto in montagna. Eppure li ha uccisi entrambi, quasi per dispetto, per vendicarsi di chi voleva lasciarlo. "Non li rivedrai mai più", ha scritto Mario Bressi, 45 anni di Gessate, impiegato in una multinazionale delle telecomunicazioni, in un messaggio WhatsApp inviato nel cuore della notte alla moglie coetanea Daniela Fumagalli, lasciandole chiaramente intendere quello che stava per compiere o che forse aveva già compiuto ai loro due gemelli 12enni Diego ed Elena.

Lei ha provato a chiamarlo più e più volte e ha ripetutamente telefonato anche ai due figli, ma nessuno ha risposto, i cellulari hanno continuato a squillare a vuoto e i messaggi a restare senza spunta. Quando all’alba delle 5 è arrivata a Margno, dopo aver divorato in meno di un’ora i 100 chilometri scarsi che separano il piccolo paese della Valsassina da Gessate, erano già tutti morti, fratello e sorella soffocati nel sonno, loro padre volato giù dal ponte della Vittoria a Cremeno.

Nessuno ha mai sospettano niente. "Venerdì erano stati insieme in gita al Pian delle Betulle e la sera li ho visti giocare tranquillamente nel cortile del residence - racconta il vicino di casa 60enne Vincenzo Rizza, anche lui villeggiante di lungo corso in Valsassina -. Di notte ho sentito strani rumori ma chi poteva immaginare quello che stava accadendo? Forse sarei potuto intervenire per fermarlo, invece...". Invece l’altra mattina è stato svegliato proprio dalle grida della madre dei gemelli. "Erano urla strazianti, non potrò mai dimenticarle – prosegue -. Continueranno a perseguitarmi". "Ma chi poteva aspettarselo? - aggiunge Andrea Morosati, 50 anni, un altro vicino villeggiante nel complesso che si trova nei pressi della stazione di partenza della funivia per il Pian delle Betulle -. I due ragazzini solitamente le altre estati li vedevano soprattutto con i nonni, lui lo conoscevamo meno".

"Non ci sono parole, ci si illude che episodi del genere capitino sempre altrove e ad altri, invece è successo qui, nella nostra Valsassina", commenta il sindaco di Casargo Antonio Pasquini. "Siamo tutti sconvolti, non ci sono parole", gli fa eco l’assessore Valter Falcetti. Pochi hanno voglia di parlare, sia tra i residenti, abituati alla quiete e alla solitudine della montagna, sia tra i turisti che si sentono a disagio nel continuare a godersi le ferie o una giornata di svago dove due ragazzini sono morti. "Di fronte ad avvenimenti come questo piango e mi chiedo il perché del gesto – spiega commosso il parroco don Bruno Maggioni -. Per noi accogliere le persone nel nostro paese è un dono, iniziare così l’estate è dura. Come prete per i bambini cerco di dare tutto quello che posso e il dolore che provo è grandissimo. Prego per Diego e per Elena che ora sono due angioletti".