Assalto al gazebo del M5S: perquisite le case di 4 no Green pass. "Aggressione politica"

Controlli tra Milano e Lecco, una donna e due uomini hanno già precedenti di polizia

Il gazebo M5S distrutto dai no vax

Il gazebo M5S distrutto dai no vax

Milano - Una settimana fa alcuni manifestanti No Green Pass avevano danneggiato un gazebo del Movimento 5 Stelle in Darsena. Ieri la Polizia di Stato ha eseguito, a Milano e in provincia di Lecco, quattro decreti di perquisizione emessi dal capo della Sezione Distrettuale Antiterrorismo della Procura di Milano Alberto Nobili e dal Sostituto Procuratore Paola Pirrotta. I destinatari del provvedimento, indagati per i reati di attentato ai diritti politici dei cittadini, danneggiamento in occasione di manifestazione in luogo pubblico e mancato preavviso al Questore di riunione in luogo pubblico, sono stati individuati dai poliziotti della Digos milanese.

Chi sono i quattro perquisiti

I quattro perquisiti, che avevano già partecipato a precedenti manifestazioni di protesta contro l'obbligo del Green Pass svoltesi in città lo scorso agosto, sono una milanese di 34 anni con precedenti di polizia per maltrattamenti in famiglia nei confronti della quale il Questore di Milano ha emesso un avviso orale; un 47enne residente in provincia di Lecco, con precedenti di polizia a carico per guida in stato di ebbrezza, guida senza patente, rissa, furto, violazione del foglio di via emesso dal Questore di Lecco; il Questore Petronzi, inoltre, ha emesso nei suoi confronti il foglio di via obbligatorio dal comune di Milano per un anno; un 52enne milanese con precedenti di polizia furto e violazione delle norme anti-Covid (è stato indagato nell'ambito dello stesso procedimento anche per manifestazione non preavvisata) e un cittadino di 62 anni residente a Milano, privo di precedenti.

Gli altri denunciati

L'attività di identificazione è stata effettuata grazie alle indagini dei poliziotti della Digos intervenuti durante l'aggressione al gazebo e attraverso la successiva analisi delle immagini video da parte degli stessi agenti. Nello stesso procedimento la Polizia di Stato ha deferito all'autorità giudiziaria altri otto militanti No Green Pass: sei per mancato preavviso al Questore di riunione in luogo pubblico di cui uno anche per uno per istigazione a delinquere, uno per travisamento in pubblica manifestazione e uno per vilipendio. Anche nei confronti di due di queste persone il questore Giuseppe Petronzi ha emesso le misure di prevenzione dell'avviso orale e del foglio di via dal Comune di Milano.  

Le indagini

Gli investigatori sono andati alla ricerca di 2strumenti o sistemi informatici o di telecomunicazione nonché dispositivi tecnici ed informatici, utilizzati per la consumazione dei reati di cui in premessa, con particolare riferimento alla eventuale predisposizione di rete informatica finalizzata al mantenimento dei contatti tra gli appartenenti ai gruppi No Vax". Strumenti usati "ai fini della organizzazione della manifestazione non autorizzata" e dai quali "potrebbero ricavarsi utili elementi al fine anche di accertare eventuali analoghi precedenti episodi o, comunque, collegamenti con reti telematiche riconducibili a soggetti orientati verso analoghe violente iniziative di aperto contrasto e/o scontro, anche fisico, con appartenenti alle Istituzioni, operanti ai fini della prevenzione e della sicurezza pubblica, ai fini della campagna antivaccinazione".

Gli investigatori della Digos di Milano hanno quindi cercato "strumenti destinati alla offesa (armi, munizioni, strumenti da punta e taglio o oggetti similari) in ragione della particolare violenta animosità manifestata nel corso dei fatti" e "materiale o, comunque, documentazione cartacea, pertinente ad attività di divulgazione dell'uso della minaccia e della violenza per le finalità di contrasto proprie dei gruppi meglio noti come No Vax"