Fuga di gas Nord Stream, ambasciatore russo convocato in Farnesina: cosa succede adesso

In Danimarca la falla si è fermata nel Nord Stream 1, dopo lo stop nel 2. Permane l'ipotesi del sabotaggio, accuse da Usa e Gran Bretagna. "Con Razov faremo il punto sulla guerra e su un'escalation anti-storica", le parole del ministro Cingolani

Milano, 2 ottobre 2022 - La falla di gas dal gasdotto Nord Stream 1 nel Mar Baltico sembra essersi fermata oggi. Lo afferma l'Agenzia danese per l'energia, informata dalla società Nord Stream Ag, secondo cui sembra essere stata raggiunta una pressione stabile sui due gasdotti Nord Stream 1. "Ciò indica che ora è stato completato anche il soffiaggio del gas delle ultime due perdite" scrive l'Agenzia danese. L'annuncio arriva dopo che l'agenzia ha dichiarato sabato che il gas non perde più dal gasdotto Nord Stream 2. 

Intanto continuano le ricerche sulle cause. Si indaga sull'impiego di robot solitamente addetti alla manutenzione e sull'impiego di 500 chili di tritolo: nuovi possibili dettagli emergono dalle svariate analisi delle esplosioni sospette, introducendo così nuovi elementi al tentativo di unire i punti per individuare la mano in quello che da più parti viene indicato come un sabotaggio.

"A piazzare le bombe che hanno provocato quattro falle nel gasdotto Nord Stream 1 e 2, a circa 80 metri di profondità nelle zone economiche esclusive di Svezia e Danimarca, potrebbero essere stati i robot di manutenzione che operano all'interno della struttura del gasdotto durante lavori di riparazione". Questa l'opinione di esperti riferita dal Guardian ed è un'indicazione preziosa che potrebbe aprire nuovi scenari nella ricostruzione di quanto accaduto e nella ricerca delle responsabilità.

Questo a detta degli stessi esperti, secondo cui "se questa teoria dovesse rivelarsi corretta, la natura sofisticata dell'attacco e la potenza dell'esplosione aggiungerebbero peso ai sospetti che gli attacchi siano stati effettuati da un potere statale, con il dito puntato contro la Russia". ll Regno Unito ha offerto aiuto alla Danimarca nelle indagini sul "chiaro atto di sabotaggio" ai danni del gasdotto Nordstream. In una nota diffusa da Downing Street al termine di un incontro a Londra tra la premier britannica Liz Truss e la premier danese Mette Frederiksen si legge che "entrambi i leader concordano sul fatto che gli incidenti costituiscono un chiaro sabotaggio, il primo ministro ha offerto l'assistenza del Regno Unito nelle indagini in corso".

Secondo il presidente degli Stati Uniti Joe Biden le perdite nel gasdotto Nord Stream sono "un deliberato atto di sabotaggio".  Biden ha aggiunto che sull'incidente la Russia "sta spargendo disinformazione e bugie" senza però accusare direttamente Mosca per le perdite.  "Al momento opportuno, quando le cose si saranno calmate, manderemo dei sommozzatori per verificare esattamente cosa è accaduto" ha proseguito "perché ancora non lo sappiamo".  

Intanto domani, alla Farnesina, "l'argomento all'ordine del giorno sarà chiarire la situazione dei sabotaggi" del Nord Stream. Lo ha detto il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, parlando  della convocazione dell'ambasciatore russo Sergey Razov alla Farnesina. "Si partirà sicuramente dal sabotaggio del Nord Stream, si farà un punto sulla guerra. Si sta parlando di un'escalation antistorica", ha aggiunto riferendosi alle minacce atomiche, quindi "ben venga qualsiasi tentativo diplomatico costruttivo". "Speriamo che prevalga il buon senso", ha concluso.