Identità e dati rubati, Lombardia da record

Credito e informazioni personali, è allarme. Tredici casi al giorno, Milano la più colpita

Il codice Imei del cellulare

Il codice Imei del cellulare

Milano, 17 dicembre 2019 - Per sbloccare la cassaforte oggi bastano un nome e un cognome. O l’email giusta per accedere a un tesoro di informazioni utili: dati personali come codice fiscale, numeri di carte e scadenze. Se la combinazione funziona, il furto è quasi riuscito. Rubata l’identità, non resta che acquistare sull’e-commerce. O chiedere finanziamenti.

La Lombardia si scopre la regione più colpita dall’ascesa di cyber-criminali. Lo dicono i numeri dell’Osservatorio Crif-MisterCredit relativi a furti di identità e frodi creditizie relative al primo semestre dell’anno: in Italia si contano quasi 16.700 casi, con una crescita del 36,7% rispetto allo stesso periodo del 2018 e un danno stimato che supera complessivamente i 77 milioni. In Lombardia sono 2.305 gli episodi accertati, prima regione davanti a Campania (2.278) e Lazio (1.933). Una media giornaliera allarmante di 13 frodi. Milano è la provincia dove la nuova frontiera della criminalità ha trovato il terreno più fertile: 939 casi (557 nei primi sei mesi del 2018), terzo posto assoluto a livello nazionale. Seguono Brescia - che con 254 casi (171 un anno fa, nello stesso periodo) occupa il 12° posto in Italia - Monza e Brianza (221 casi), Bergamo (204) e Varese (191). Solo 4, invece, a Sondrio.

«Il furto di identità è un fenomeno sempre più diffuso, che coinvolge persone e aziende – è l’analisi di Beatrice Rubini, direttore della linea Mister Credit di Crif –. Mentre la popolazione si sta velocemente aprendo al mondo digitale, organizzazioni criminali si stanno specializzando sulle frodi online . La vulnerabilità alle frodi creditizie attraverso un furto di identità è accresciuta anche dal fatto che sul web spesso vengono pubblicati dati anagrafici e identificativi, come il codice fiscale, o i recapiti personali, come l’email o il numero di cellulare". La crescita del primo semestre dell’anno è destinata ad aumentare visto che il peggio dovrebbe ancora venire, secondo il Crif. "L’incremento dei casi rilevati nella prima metà dell’anno è impressionante ma dovrebbe preoccupare ancor di più considerando che tipicamente il picco si registra proprio in questo periodo di feste e shopping natalizio, quando il livello di attenzione è più basso", dichiara Rubini. A differenza degli appartamenti, online non c’è antifurto che tenga lontano i ladri. "Per ridurre il rischio – avvisa – dobbiamo essere noi ad attivarci. Dobbiamo proteggere adeguatamente i nostri dati, ad esempio attivando un sms di allerta per controllare le transazioni con la carta di credito o sistemi che avvisano se i nostri dati vengono utilizzati per chiedere un prestito o se stanno circolando sul web".

Nei primi sei mesi dell’anno sono stati soprattutto gli uomini (64,9%) le vittime preferite dei ladri di identità. I criminali del web hanno colpito di più i giovanissimi - + 23,2% tra i 18 e i 30 anni - e i giovani: +6,4% tra i 31 e i 40. In calo invece l’incidenza tra i 51-60enni (-11%) e gli over 60 (-15,7%). L’Osservatorio ha fotografato anche i beni più acquistati in modo fraudolento: gli elettrodomestici guidano la graduatoria (30,5% del totale) per distacco. A seguire auto-moto ( 13,7%) e articoli di arredamento (7,9%). La crescita più consistente riguarda però abbigliamento e prodotti di lusso, il 6,9% del totale con un incremento del 55,3% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Precedono i prodotti di elettronica-informatica-telefonia (7,6%, +29,6%) e quelli per trattamenti estetici e medici (+8,8%, il 6% del totale). Chi ruba l’identità per fare acquisti a spese di altri preferisce ridurre l’importo della spesa (4.662 euro, -21,4%) aumentando il numero di transazioni.