Barzio (Lecco) – È sopravvissuta per 4 giorni e 4 notti in fondo a un dirupo, sommersa da un tappeto di felci, nei boschi della Forcola, in Alto Varesotto, dove è precipitata per cercare funghi. È l’incredibile storia di Giuseppina Bardelli, l’88enne di Malnate, miracolosamente ritrovata sana e salva domenica scorsa dai soccorritori. Per tanti altri fungaioli che cadono e si feriscono l’epilogo tuttavia non sempre è un lieto fine. Negli ultimi cinque anni ad esempio, solo in Valsassina, 11 cercatori di funghi sui 40 soccorsi dai tecnici volontari della stazione di Valsassina e Valvarrone della XIX Delegazione Lariana del Soccorso alpino e speleologico lombardo sono morti: giovedì, a stagione appena cominciata, è stato già soccorso un fungiatt di 72 anni scivolato per un paio di metri nei boschi di Casargo. Secondo le statistiche elaborate da Alessandro Spada, capostazione dei soccorritori valsassinesi, i fungaioli hanno tra i 60 e i 75 anni, si muovono in settimana e a farsi male o perdersi sono soprattutto brianzoli e milanesi.
“Per i cercatori di funghi, come per chiunque frequenti la montagna, fondamentale è l’abbigliamento, a partire dalle calzature che devono fare presa su terreni variegati e spesso umidi e scivolosi – si raccomanda Marco Anemoli, capodelegazione della XIX Lariana del Soccorso alpino lombardo –. Bisogna inoltre controllare sempre il meteo, perché i fungaioli frequentano zone non battute, lontano dai sentieri, dove un temporale improvviso può rendere difficile progredire, innescare smottamenti e provocare piene improvvise”.
Ora che le giornate si stanno accorciando è utile avere inoltre una torcia frontale. L’ideale sarebbe essere sempre almeno in due. “Occorre tuttavia che indichino almeno l’area e che in macchina lascino un bigliettino con il punto più preciso dove poterli cercare – sollecita comunque il capodelegazione della Lariana –. Lo smartphone deve essere sempre acceso e carico, con la condivisione della posizione attiva, per poter essere localizzati a distanza. Anzi, meglio scaricare due app: sono GeorResQ e 112 Where Are U, entrambe gratuite, che permettono di inviare un allarme direttamente ai soccorritori”. Occhio infine alle condizioni climatiche: “Nei boschi spesso c’è afa; bisogna essere provvisti di scorte d’acqua e integratori di sali minerali”.