
La protesta dei lavoratori della Exten di Mendrisio
Como, 20 febbraio 2015 - Ne è passata di acqua sotto i ponti dai tempi di «Pane e cioccolata», quando i lavoratori italiani non osavano neppure alzare lo sguardo di fronte ai loro datori di lavoro svizzeri, ai quali bastava una parola per cacciarli fuori dalla ditta e rimandarli in Italia a piedi. Adesso i loro nipotini frontalieri hanno trovato il coraggio e urlano le loro ragioni, quando è necessario, arrivando addirittura a scioperare, quasi una bestemmia in un Paese dove la contrattazione collettiva è ancora vista come il fumo negli occhi. È l’inverno caldo della Svizzera, anzi rovente da quando il super franco ha fatto balzare alle stelle i costi di tutte le aziende che producono soprattutto per l’estero. Quasi il 20% in più che molti industriali vogliono recuperare sulla pelle dei lavoratori. Ieri a incrociare le braccia a partire dalle 5 del mattino sono stati gli operai dell’azienda Exten di Mendrisio, qualche svizzero e tantissimi frontalieri, oltre un centinaio metà dalla provincia di Como il resto da Varese, hanno bloccato la produzione, rifiutandosi di lavorare. Il motivo è semplice quanto drammatico. La proprietà della Exten SA ha imposto tagli salariali del 26% per i frontalieri e del 16% per i residenti, naturalmente sfruttando il rafforzamento del franco svizzero sull’euro.
Ai lavoratori non è stata data alternativa: se non firmi il nuovo contratto, chiudiamo la fabbrica. Una proposta che a molti è parsa un ricatto inaccettabile: tagli salariali profondi per garantire il profitto della proprietà, la famiglia Carlini, che nel giro di trent’anni lavorando e commercializzando materie plastiche ha costruito un piccolo impero. Oltre un centinaio di dipendenti per un fatturato attorno ai 45 milioni di euro. A partire da fine gennaio, senza fornire spiegazioni, la direzione ha annunciato ai dipendenti, presi a piccoli gruppi, la sua decisione di decurtare del 26% i salari dei frontalieri e del 16% quelli dei lavoratori residenti. Il taglio salariale più elevato mai registrato dal sindacato svizzero Unia per difendersi dagli effetti del super franco. Oggi, un operaio turnista alla Exten SA guadagna un salario di base pari a 3.200 franchi lordi (per 13 mensilità). Se proviene da oltre la frontiera, il suo salario base lordo si abbasserà a 2368 franchi mensili, una perdita lorda mensile di 832 franchi, ovvero di 10816 franchi lordi su base annua. A partire dell’11 febbraio, i dipendenti sono stati chiamati uno ad uno, davanti a tre rappresentanti della proprietà, per firmare i nuovi contratti di lavoro.